domenica 29 aprile 2012

Il più grande imprenditore italiano attacca le banche e ne denuncia la speculazione.

di Sergio Di Cori Modigliani

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E’ il nostro fiore all’occhiello.

E’ forse l’unica grande azienda italiana, leader planetario nel suo specifico settore merceologico, ad essere virtuosa, solida, in espansione. Presente in 132 nazioni, ha 75.560 dipendenti, di cui 62.000 addetti che producono nel territorio della repubblica italiana. Non ha neppure un cassintegrato e non ne prevede. Il suo titolo quotato in borsa, soltanto nel 2012, è schizzato in avanti del 32%: unico titolo in positivo. Il suo fatturato si aggira intorno ai 7 miliardi di euro, superiore di un +13,1% rispetto all’anno precedente.

L’azienda è nata nel 1961, ad Agordo, in provincia di Belluno, dentro un garage.

La storia di questa fabbrica e del suo ideatore e fondatore è studiata oggi nel corso di management industriale all’università di Harvard come esempio pratico e vincente “del miracolo economico italiano che coniuga impresa, creatività, rischio, con una ricerca accurata del design, del gusto e del dettaglio che nasce dall’applicazione della tradizione artigiana locale”.

L’Europa sceglie il rigore e accantona lo sviluppo

di Filippo Ghira
Rinascita.eu

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No di Van Rompuy, Barroso e Monti a investimenti pubblici finanziati in disavanzo. Nuovo monito di Merkel a Hollande

Il rigore dei conti pubblici deve accompagnarsi a misure che possano rilanciare la crescita e l’occupazione. Fedele alla linea adottata e imposta dalla Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha inviato una lettera in merito a tutti i capi di governo dell’Europa dei 27. Il politico e tecnocrate  belga che, in virtù della sua carica, non dispone di potere reale ma svolge un ruolo di impulso per l’adozione di misure ultra-liberiste, ha preso molto sul serio il suo compito.

Le misure per il consolidamento fiscale, tra tagli delle spese e aumenti delle tasse erano necessarie, ha cercato di spiegare, ma ora è giunto il momento di concentrarsi su misure a tutto campo da adottare per fare ripartire l’economia. Non ci sono soluzioni rapide, ha ammesso Van Rompuy, ma lui si è detto convinto che gli sforzi comuni ci ripagheranno tutti. Del come, che è la questione cardine che continua a dividere, se ne parlerà al prossimo vertice dell’Unione di Bruxelles alla fine di giugno. Nel frattempo Van Rompuy, tanto per dimostrare di meritarsi lo stipendio, continuerà a fare opera di impulso e a lavorare con le prossime presidenze di turno europee. I capi di governo, soprattutto in questa fase così difficile, dovranno mostrare disponibilità a raggiungere un accordo di compromesso su ognuno dei punti ancora aperti. Come il brevetto unitario, il mercato interno e l'efficienza energetica.
Ma già pesanti nubi si addensano nei cieli europei che potrebbero trasformarsi in diluvio se il socialista “sociale” Francois Hollande dovesse vincere la corsa per l’Eliseo e rimandare a casa il post-gollista Nicolas Sarkozy che unitamente ad Angela Merkel aveva fatto nascere un direttorio franco-tedesco che si era arrogato il diritto non scritto di dettare agli altri Paesi membri le regole di comportamento.

sabato 28 aprile 2012

Prossimo vertice NATO: che cosa succede a Chicago?

Il governo si prepara segretamente ad evacuare Chicago durante il vertice NATO
"Rifugi pronti" preparati per i residenti

Steve Watson & Paul Joseph Watson
PrisonPlanet

E' trapelata una direttiva rilasciata alla Croce Rossa che rivela che il governo federale ha preparato piani per evacuare Chicago durante il vertice NATO.

Una e-mail inviata ai volontari della Croce Rossa nell'area di Milwaukee rivela che che il vertice della NATO a maggio potrebbe "creare disordini o altri incidenti di sicurezza nazionale".

"Alla Croce Rossa americana nel sud-est del Wisconsin è stato chiesto di tenere pronti un certo numero di rifugi  in caso di evacuazione di Chicago," dice l'e-mail, che era trapelata alla CBS News.

“Sgoverno Monti”: Libertà di pensiero addio

di Gianni Lannes
Su la testa!

severino

Finale di partita o dipartita finale? Un fatto è certo: la censura totale. La libertà di pensiero non è gradita a chi detiene il potere per conto terzi. Ora tocca ai blog: la democrazia va annichilita per sempre, tanto la popolazione italiana non reagirà mai, avranno pensato i maggiordomi dell’alta finanza e i soliti boiardi di Stato. Al totalitarismo soft del terzo millennio imposto da un potere straniero in salsetta tricolore, non basta controllare le leve dell’economia, le forze armate, la stragrande maggioranza degli organi di informazione o ricattare i morenti partiti. Adesso che iniziano a manifestarsi i veri effetti delle manovre governative, ovvero fallimenti di massa e suicidi a catena, spunta fuori la proposta ministeriale di Paola Severino: una regolamentazione per i diari liberi che navigano su internet. Niente di nuovo: ci aveva già provato il piduista di Arcore, con tessera 1816 rilasciata dalla loggia P 2 di Eugenio Cefis (il mandante degli omicidi Mattei, De Mauro e Pasolini). Lo ha annunciato proprio il ministro della Giustizia, non eletta democraticamente, ma imposta con un golpe presidenziale - in barba alla Costituzione repubblicana e alla sovranità popolare - intervenendo al Festival del giornalismo di Perugia, evento già sponsorizzato dall’Enel con tanto di propaganda nuclearista. Nessun giornalista di fama ha reagito: l’atonia intellettuale è più che completa.

La finzione Monti rivelata dalla finanza segreta

By ilsimplicissimus

monti-lenteQualche visita ai vecchi amici, qualche stretta di mano ai vecchi sodali, qualche foto con i nuovi padroni: l’attivismo montiano si riduce a fare comparire la parola crescita nei titoli di giornali stracolmi di tasse, diritti negati, cialtronerie da neofiti, minacce alla libertà, cachinni contro l’antipolitica da parte di chi si rifiuta di fare politica, moniti vibranti dai reparti di geriatria. Crescita va sempre bene, rassicura, promette, illude e dopotutto è solo una parola che ognuno può interpretare come gli pare e che dunque si può spendere facilmente, soprattutto ora che uno dei complici dell’Europa tradita, rischia seriamente la poltrona. Che Hollande batte alla chiusa imposta.

Ma noi sappiamo  che cosa intendono Monti, Merkel, Barroso e i liberisti di lungo corso con questa parola: privatizzazioni e liberalizzazione totale del lavoro. Poco importa che questo non serva a far crescere l’occupazione, che faccia carta straccia del modello europeo di sviluppo, che umili i diritti e crei una sempre più netta divaricazione sociale. Nel verbo liberista la crescita s’intende come aumento dei profitti i quali – per puro atto di fede  che sfida i misteri più tetragoni delle fedi tradizionali e travalica nel magico- dovrebbero far aumentare la ricchezza globale.

Monti, il servitore furbo di una teoria infame

di  Dante Barontini
Contropiano

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In trasferta a Bruxelles per l'European Business Summit, Mario Monti lancia l'asse con la Berlino della Merkel. Per avere la crescita, precisa, bisogna “aumentare il potenziale di sviluppo puntando su riforme strutturali”.

L'ideologia liberista viene qui ripetuta senza neppure un attimo di riflessione seria, anche perché è "bellissima" per gli interessi da cui è stata partorita.

In pratica, secondo la sua immaginazione, abbassando il costo del lavoro e i diritti di ogni singolo lavoratore si avrà un aumento più o meno significativo del prodotto interno lordo (Pil). Che da oltre 20 anni i salari dei lavoratori dipendenti in Italia siano in calo, senza che ciò abbia prodotto un solo momento di “ripresa”, anzi..., non lo sfiora neppure. I dati diffusi ierid all'Ocse ci semnbrano incontrovertibili, con l'Italia al 23° posto (su 34 paesi industrializzati) per quanto riguarda le retribuzioni). Ma la teoria più stupida del mondo – e la più redditizia per il capitale finanziario – non prevede confronti con la realtà empirica, dunque Monti va per la sua strada. Che è poi quella della Merkel (finché ci sarà; forse per un altro anno, forse meno, se lo Schlewig Holstein farà scomparire l'alleato liberaldemocratico).

Gli esperti concordano: La guerra al terrorismo è un racket, la CIA e Wall Street finanziati dal commercio mondiale di droga

di Saman Mohammadi
The Excavator

poppy fieldsFoto delle truppe americane che proteggono i campi di papavero dell'Afghanistan.

L'amministrazione Obama ha dichiarato che la "Guerra al Terrorismo" è ufficialmente finita, ma questa mossa rappresenta solo un cambiamento nella terminologia pubblica, e non nella politica ufficiale degli Stati Uniti.

La guerra agli obiettivi segreti del terrorismo continuerà ad essere perseguita indipendentemente dal nuovo linguaggio  pubblico che verrà utilizzato dai funzionari degli Stati Uniti, per continuare a vendere l'idea della guerra perpetua al popolo americano e al resto del mondo.

Uno degli obiettivi principali della "Guerra al Terrorismo" pubblicizzata con l'inganno, era quello di permettere alle agenzie governative statunitensi e alle banche internazionali di raccogliere i proventi del traffico mondiale di droga, facendola apparire nobile e legittima.

venerdì 27 aprile 2012

Monti: tasse e tagli di spesa, la crescita può attendere

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L’ex consulente di Goldman Sachs, respinge l’idea di investimenti pubblici finanziati in disavanzo per rilanciare l’economia

di Filippo Ghira
rinascita.eu

Per Mario Monti, in questa fase si deve pensare più al rigore dei conti che alla crescita economica. La seconda ancora non si vede ma con il rigore (i tagli alla spesa pubblica e un uragano di tasse) e con le riforme strutturali (le pensioni e il lavoro) gli effetti dovrebbe incominciare a farsi sentire nel 2013. Questa la linea del governo tecnico che l’ex consulente di Goldman Sachs intende perseguire nonostante la crescente povertà dei cittadini italiani e una recessione che non ha precedenti. Tutte le riforme strutturali e le misure di consolidamento fiscale, ha ammesso, sono deflazionistiche, non portano automaticamente la crescita e questo significa che se non c'è domanda per i prodotti la crescita non si materializza. Come se non lo sapessimo.

In gran segreto Stati Uniti e Cina giocano a fare la guerra

di Edoardo Capuano
ECPlanet

esercito_cineseIl Guardian è venuto a sapere che Stati Uniti e Cina in segreto sono stati impegnati in “giochi di guerra” mentre monta la rabbia di Washington per la portata e l’audacia degli attacchi informatici coordinati da Pechino contro governi e grandi imprese occidentali.

Funzionari del Dipartimento di Stato e del Pentagono, insieme ai loro omologhi cinesi, lo scorso anno sono stati impegnati in due giochi di guerra ideati per favorire la prevenzione di un’improvvisa escalation militare tra le parti nel caso che una di esse dovesse sentirsi presa di mira. Un’altra sessione è prevista a maggio.

Anche se le esercitazioni hanno offerto agli Stati Uniti l’opportunità di dare sfogo alla propria frustrazione per quello che sembra essere uno spionaggio finanziato dallo stato e una sottrazione su scala industriale, la Cina si è dimostrata bellicosa.

Svolta nella 'guerra del debito': crollerà la trama speculativa?

Wall Street Italia
di Lidia Undiemi

Non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l’Europa, occorrono scelte politiche mirate a proteggere l’economia reale e lo Stato sociale dall’aggressione finanziaria. Gli imprenditori non si suicidano per l’art. 18, decidono di farla finita perché la politica pretende che essi rimborsino allo Stato, con tasse insostenibili, un debito creato dagli speculatori e dai politici corrotti che hanno fatto scempio di risorse pubbliche. Opinione di Lidia Undiemi

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Occorre attuare una politica legislativa volta a far pagare il conto a coloro che lo hanno generato, i poteri forti.

Lidia Undiemi è l'economista di Wall Street Italia. E' in prima linea con WSI nella battaglia contro l'ESM e il Fiscal Compact.

"L’intera Europa, non solo l’area euro, è destinata a un decennio di bassa crescita", sostiene Carlo Bastasin in un articolo pubblicato in prima pagina su Il Sole 24 ore.

Se la politica continua a proteggere la finanza con l’austerity non c’è alcun dubbio che le cose vadano esattamente in questa direzione. E non c’è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l’unica concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito pubblico e della finanza, un gioco ad "effetto domino" che fa tremare le tasche degli speculatori.

giovedì 26 aprile 2012

Israele, attacco all’Iran a toni alterni

L'establishment politico-militare israeliano continua a diffondere messaggi contrastanti sulla guerra all'Iran. L'attacco comunque scattera', quando Tel Aviv sancira' il "fallimento" delle sanzioni internazionali contro Tehran

Michele Giorgio
Nena-News

Israele_attacco_Iran-300x199Roma, 26 aprile 2012, Nena News  (immagine e’ dal sito mirror.co.uk) – Il tono è stato controllato ma deciso. «L’Iran sta procedendo passo dopo passo per raggiungere il punto in cui potrà decidere di produrre un’arma atomica. Ancora non ha deciso di percorrere il miglio decisivo… Se lo facesse commetterebbe un errore madornale». Ha scelto le commemorazioni per il giorno dei caduti per uscire allo scoperto il capo di stato maggiore israeliano Beny Gantz. Il comandante militare con queste dichiarazioni – fatte al quotidiano Haaretz – ha confermato le voci che, prima della sua nomina, lo indicavano come un sostenitore dell’attacco all’Iran. Qualcuno, al contrario, ha letto nelle sue parole una «prudenza» distante dai toni drammatici usati – di nuovo l’altra sera davanti alle telecamere della Cnn – dal premier Netanyahu a proposito della «minaccia iraniana». Ma Gantz è un militare e Netanyahu un uomo politico. Ed è normale che si esprimano in modi diversi.

Tanto la sostanza è sempre quella. Israele è sempre pronto ad accendere i motori dei suoi cacciabombadieri e a farli decollare verso l’Iran. E darà il via libera all’attacco non appena verrà accertato il «fallimento» delle sanzioni internazionali contro Tehran. Tra sei mesi, dopo le elezioni presidenziali americane di novembre, o forse il prossimo anno.

mercoledì 25 aprile 2012

Spazio nucleare 2012

AuroraSito

Karl Grossman
Enformable 13 Aprile 2012

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Lo schianto della scorsa settimana di un drone statunitense sulle isole Seychelles, il secondo incidente di un drone statunitense alle Seychelles in quattro mesi, sottolinea la follia mortale del piano degli scienziati dei laboratori nazionali degli Stati Uniti e della Northrop Grumman Corp. riguardante i droni a propulsione nucleare.

Il drone che “è rimbalzato un paio di volte sulla pista” nel Seychelles International Airport, il 4 aprile, “prima di finire” in mare, secondo una dichiarazione della Civil Aviation Authority delle Seychelles, era a propulsione convenzionale. Dalle isole dell’Oceano Indiano i droni degli Stati Uniti volano sulla Somalia e anche sulle acque al largo dell’Africa orientale, alla ricerca di pirati. Ma l’uso di energia nucleare per i droni degli Stati Uniti è stato “positivamente valutato dagli scienziati del Sandia National Laboratories e della Northrop Grumman Corp.”, ha rivelato Steven Aftergood, del Progetto sulla segretezza del governo della Federazione degli scienziati americani, il mese scorso.

Come le Nazioni Unite vorrebbero cambiare i connotati al mondo, attraverso il prelievo dalle popolazioni di oltre 1000 miliardi di dollari all'anno, una moneta unica e un governo globale

Le Nazioni Unite vogliono nuovi poteri al Summit Mondiale di Rio sulla sostenibilità per trasformare il mondo

Alex Newman
The New American


united nationsLe Nazioni Unite prevedono di utilizzare la prossima conferenza dell'ONU sul tema "Sviluppo sostenibile" (CSD o Rio +20) a Rio de Janeiro per accumulare una vasta gamma di nuovi poteri senza precedenti e riformare letteralmente la civiltà, l'economia globale, e anche i pensieri della gente, secondo documenti ufficiali. Tutto sarà fatto in nome della transizione verso una cosiddetta "economia verde".

Tra le nuove autorità richieste dall'agenzia mondiale ci sono le imposte globali sul carbonio, la redistribuzione della ricchezza pari a trilioni di dollari all'anno, e una serie di programmi che si occupano di tutto, dalla povertà ed educazione alla salute e allocazione delle risorse. Praticamente qualunque campo dell'attività umana sarà influenzato dal regime, che gli analisti hanno descritto come un "gigantesco esercizio di ingegneria sociale globale".

L'agenda per la trasformazione globale è stata resa nota in un rapporto pubblicato di recente dal titolo "Lavorare per un'Economia Verde Equilibrata e Totale: Una Prospettiva delle Nazioni Unite a livello globale." Il documento - elaborato da un gruppo di più di 35 agenzie e istituzioni internazionali di vario genere delle Nazioni Unite, sotto la bandiera del "Gruppo di Gestione Ambientale" (UNEMG) delle Nazioni Unite  - spiega gli obiettivi del prossimo summit dell'agenzia mondiale sulla "sostenibilità". La conferenza segna il 20° anniversario del Vertice sulla Terra delle delle Nazioni Unite del 1992, che adottò la molto controversa "Agenda 21".

Quirra, i privati erano complici della Difesa?

di: Matteo Mascia
Rinascita

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La procura di Lanusei ipotizza un legame tra militari e società esterne. Coinvolta una società della holding Fiat

L'inchiesta della procura di Lanusei sull’impiego di uranio impoverito a Quirra si arricchisce di nuovi elementi. Il procuratore del tribunale ogliastrino, Domenico Fiordalisi, sta infatti cercando di fare luce sul sistema dei controlli all’interno del grande poligono militare. Una architettura “gelatinosa” e poco funzionale.

Non a caso, una delle ipotesi di reato contestate agli indagati verte proprio sulle lacune nella prevenzione e nella profilassi. Leggerezze ed omissioni che coinvolgerebbero sia i vertici delle Forze armate che alcuni amministratori locali. Secondo la Procura avrebbero tenuto condotte penalmente rilevanti anche le società produttrici di armamenti.

Mentre in Italia ci tartassano in Islanda il governo paga il mutuo dei cittadini

Nocensura

icelandMentre in Italia il governo (dei banchieri) sta massacrando i cittadini a suon di tasse, in Islanda, dove i banchieri che volevano far pagare la loro crisi ai cittadini sono stati presi a calci nel sedere, lo stato sta aiutando i cittadini ad uscire dalla crisi pagandogli il mutuo! Una notizia, quella diffusa da Bloomberg che agli italiani colpiti dalla crisi, abituati ad essere vessati, sembrerà un sogno impossibile. Ma quando un governo decide di operare per il bene dei cittadini è possibile anche questo.

Il governo islandese ha deciso di investire il 13% del PIL nazionale (come se il governo italiano stanziasse circa 250 miliardi di euro) per cancellare i mutui ipotecari dei cittadini in difficoltà: un'operazione che riguarda un islandese su quattro!

La Grecia porta l'austerità al Tribunale dell’Aja

Monica Capo
LINKIESTA

parlamento-greciaÈ raro che i cittadini portino il loro governo in tribunale, ed è ancora più raro che sia un governo dell'Europa occidentale ad essere portato davanti alla Corte Penale Internazionale dell'Aja.

Ma, è questo ciò che, come riporta la Bbc, un gruppo di cittadini greci sta facendo, e, le accuse sono durissime.

Si sostiene, infatti, che le misure di austerità introdotte dal governo della Grecia costituiscono un “genocidio” in tempo di pace e un “crimine contro l'umanità."

Un mix tossico di austerità e di recessione ha messo, infatti, la Grecia in ginocchio: l'economia del paese si sta contraendo per il quinto anno consecutivo e la disoccupazione è salita ad oltre il 20%. L'impatto sociale è netto, con il numero dei suicidi, secondo le stime, raddoppiati, la criminalità in costante crescita e, più di un quarto dei greci al di sotto della soglia di povertà.

USA: "Piani d'Emergenza" per uccidere la Democrazia

Voci dalla Strada

Hitler_manifesto_obamaC'è una notizia preoccupante che è passata del tutto inosservata sui media internazionali e che riguarda gli Stati Uniti d'America. Lo scorso 16 marzo il presidente Barak Obama ha firmato il "National Defense Resources Preparedness", un ordine esecutivo che gli consente di assumere il controllo assoluto delle risorse nazionali in caso di emergenza. L'Ordine Esecutivo si basa sulla legge Defense Production del 1950, come modificato (50 USC App. 2061 e segg.). In molti, fra le voci più indipendenti della stampa americana, vedono in questo atto del presidente il chiaro segnale di una guerra imminente. Decisioni del genere infatti, sono già state prese nel passato dai presidenti americani, ma solo nell'occasione di una guerra.

Di Andrea Degl'Innocenti
Il Cambiamento

Bastino i due esempi riportati da Kenneth Schortgen Jr in un articolo dell'Examiner: “Durante la Guerra Civile americana, l'allora presidente Abraham Lincoln sospese le libertà di parola e di stampa, revocò l’habeas corpus e il diritto a un processo giusto tutelato dal Sesto Emendamento. In occasione della Prima Guerra Mondiale il Congresso si rifiutò di dare al presidente Woodrow Wilson nuovi e più estesi poteri su risorse di vario tipo per collaborare con gli sforzi della guerra. Wilson, in risposta, emise un Ordine esecutivo che gli permise l’accesso a un controllo completo sugli affari, l’industria, il trasporto, l’alimentazione così come pure facoltà discrezionali per progettare e attuare politiche economiche”.

martedì 24 aprile 2012

Decollata da Brindisi la missione militare ONU in Siria

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

syriaAl via in Siria la missione di supervisione delle Nazioni Unite (UNSMIS) per il “rispetto del cessate il fuoco tra le parti”, autorizzata il 21 aprile scorso dal Consiglio di Sicurezza (risoluzione n. 2042). A Damasco è giunto il primo team ONU composto da trenta “osservatori militari non armati” che verranno poi dislocati in una decina di località del paese. Da qui a 90 giorni, il numero degli “osservatori” crescerà a 300 unità, compresi “consiglieri politici ed esperti nel campo dei diritti umani, dell’informazione e della sicurezza pubblica”.

È questa una missione ad altissimo rischio: un suo fallimento potrebbe avere la conseguenza di aprire la strada ad un intervento militare internazionale per spodestare il regime Assad. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, non ha voluto attendere il voto del Consiglio di Sicurezza per lanciare l’intera operazione. Messosi in contatto con il governo italiano, ha ottenuto che dal 15 al 17 aprile, cinque velivoli C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa venissero impiegati per trasportare a Beirut una decina di autoveicoli blindati, “materiali e altri mezzi” stoccati presso il Centro Servizi Globale delle Nazioni Unite (UNGSC) ospitato presso il distaccamento di Brindisi dell’Aeronautica Militare. Tutto il materiale inviato è destinato agli “osservatori” ONU.

Quella brindisina è un’installazione poco nota al grande pubblico, tuttavia sta assumendo sempre più un ruolo chiave a livello internazionale. Oltre a fornire il supporto alle attività di peacekeeping dell’ONU, lo scalo viene utilizzato come base di “pronto intervento umanitario” del World Food Program, per l’invio di aiuti di prima necessità in qualsiasi parte del mondo colpita da un evento calamitoso. La base di Brindisi è inoltre impiegata dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne (Frontex) per le operazioni di pattugliamento aereo dell’Adriatico, del Canale di Sicilia e dei confini tra Grecia e Albania.

Cristian Marrazzi: Il pareggio di Bilancio In Costituzione è l' anticamera del Nazismo.

Youtube

Cristian Marrazzi al Cinema Palazzo.

Nato nel 1951. Economista svizzero, docente universitario, politico.
Laurea in scienze politiche all'Università di Padova, corso di storia economica americana alla London School of Economics, dottorato in scienze economiche alla City University of London con una tesi su Moneta e squilibrio economico.

lunedì 23 aprile 2012

L’intollerabile eresia della sovranità nazionale

Informare per Resistere

Lameduck

YPF1-300x2251Eccola, Cristina Fernandez de Kirchner, la Presidenta eretica, mentre sta per pronunciare le parole che, alle  orecchie dei devoti della deità monetaria globalizzata, sono parse sonore bestemmie: nazionalizzazione, interesse nazionale e sovranità nazionale.

Attraverso la “legge sul recupero della sovranità nazionale sugli idrocarburi” proposta dal governo all’approvazione del Parlamento, lo stato argentino riacquisirà il 51% della Società YPF (attualmente di proprietà della spagnola Repsol). Di questo 51%, il 51% sarà controllato dallo stato centrale e il 49% dai governi delle provincie petrolifere argentine. Il 49% del patrimonio azionario di YPF rimarrà ai privati, nazionali o stranieri.

I motivi della nazionalizzazione del 51% di YPF decisa ora dal governo argentino – anche se Fernandez ha tenuto a ribadire che non si tratta di una decisione governativa ma statale, cercate di capire la sottile differenza, – sono molto semplici.

Ci libereremo

di Stefano D’Andrea
Appello al Popolo

liberty1Ci libereremo dai vincoli dell'unione europea, propagandati come libertà: di circolazione delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci.

Ci libereremo dall’imposizione della diabolica concorrenza, che non è sana competizione, la quale, tra l'altro, deve talvolta lasciare il campo ora alla cooperazione ora al monopolio.

Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.

Ci libereremo dal credito al consumo.

Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.

Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.

Ci libereremo dal dominio dell’industria chimica e farmaceutica.

Ci libereremo dalla falsa credenza che il passato non possa mai offrirci la soluzione e che quest’ultima o debba essere ricercata presso altri popoli o debba essere una novità.

Ci libereremo dalla depressione che spinge a considerare soltanto gli elementi negativi dei diversi periodi della nostra storia.

Ci libereremo dal provincialismo che induce il nostro Stato e la nostra comunità scientifica ad attribuire un maggior valore ad un articolo scientifico scritto in una lingua straniera o a una tesi di laurea redatta e discussa in lingua inglese.

Ci libereremo dalla basi militari straniere sul nostro territorio.

Ci libereremo dalla stima di cui godono mostriciattoli che vedono nella desiderata nostra liberazione un pericoloso sogno da piccola patria.

Ci libereremo.

Fonte: Appello al Popolo 22 Aprile 2012

domenica 22 aprile 2012

Mario Monti ci Spiega che i Suicidi sono Pochi

Marco Canestrari

Mario Monti ci spiega che i suicidi sono pochi. In televisione sentiamo dire che i disoccupati che si suicidano lo fanno perché sono troppo poco ottimisti, sentiamo dire che il posto fisso è noioso, che i sindacati devono capire che anche i posti statali dovranno licenziare, che i ticket verranno pagati anche dai disoccupati, ecc… Spesso queste provocazioni vengono ritrattate con un: “Sono stato frainteso”, oppure, “Mi sono spiegato male”, ma raggiungono lo stesso l’effetto voluto, quello cioè di alzare il polverone arrivando ad un numero enorme di persone abituandole pian piano a digerire nel tempo delle forzature enormi. La nostra economia non si basa su un attenta e ottimizzata gestione delle risorse, anzi, stiamo divorando le risorse della terra, solo per fare profitto. Per soldi stiamo schiacciando le libertà di molte persone. Per i soldi che ci servono a comprare oltre il necessario stiamo trascurando il nostro benessere, la nostra salute. I valori reali come il cibo, la salute, la libertà, la serenità mentale, gli affetti, vengono tutti messi da parte in nome del denaro e del profitto.

Chi specula sull'Italia? Bankamerica e Morgan Stanley guadagnano con i derivati di BTp e Bonos

Contro la Crisi

morgan-stanleyRidurre l'esposizione verso i Paesi periferici europei. Vendere i titoli del debito pubblico di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda è stata la missione delle principali banche americane sui mercati europei negli ultimi mesi. È quanto sta emergendo dai bilanci del primo trimestre dei colossi bancari statunitensi che stanno alzando il velo sulla loro operatività nei mesi più difficili per l'Europa quando persino l'esistenza dell'euro veniva messa in discussione.

Dal bilancio trimestrale di Morgan Stanley, ad esempio, emerge che nei primi tre mesi del 2012 l'istituto americano ha ridotto del 21% la sua esposizione verso i Paesi europei più indebitati portandola a 2,4 miliardi di dollari da 3,06 miliardi di gennaio, con una riduzione di 618 milioni di dollari. Una posizione che si è andata accentuando con il passare delle settimane dal momento che a fine dicembre l'esposizione netta verso i Paesi a rischio debito sovrano era di 6,44 miliardi di dollari di cui 4,9 miliardi di dollari soltanto verso l'Italia.

sabato 21 aprile 2012

La NATO prepara un nuovo ruolo per Sigonella

di Alessandro Lattanzio
Stato&Potenza

The-first-Block-40-Global-Hawk-unmanned-aircraft-300x245La NATO terrà il 20-21 maggio 2012, il suo 25.mo vertice nella città natale del presidente Obama, Chicago, negli Stati Uniti. Il vertice si concentrerà principalmente su tre temi principali: l’impegno dell’Alleanza in Afghanistan, durante e dopo la transizione, garantendo all’Alleanza una presenza nel territorio afgano; affrontare le sfide del 21° secolo; e il rafforzamento della rete dei partner della NATO in tutto il mondo.

In un periodo di austerità, la NATO inoltre cerca di garantirsi un migliore rapporto qualità-prezzo nella spesa per la difesa. Con la crisi finanziaria che minaccia i bilanci della difesa, la NATO spingerà i paesi aderenti a cooperare maggiormente.

Cariche contro chi contesta. Anche a Torino

Contropiano

carica-torinoE' ormai una linea: ogni volta che qualcuno si azzarda a contestare il governo, scatta la carica di polizia. E' successo anche oggi, a Torino, con Fornero e Profumo.

Sarà perché sono torinesi e non sopportano di essere fischiati in casa (un po' come la Juventus e i rigori), ma Fornero e Profumo hanno fatto rispondere ai fischi con dure cariche.

Mentre teneva un discorso alla Conferenza sulla scuola con i soliti toni pedagogici - «In questo Paese c'è poco spirito costruttivo, ma anzichè lamentarsi e protestare bisogna lavorare insieme. Forse ne avremmo tutti qualche beneficio» - fuori le forze dell'ordine affrontavano a muso duro una nutrita delegazione di quei giovani che la "riforma" del mercato del lavoro asserisce di voler aiutare.

2 anni dopo il disastro della BP, l'ecosistema del Golfo sta collassando?

WashingtonsBlog

L'Ecosistema del Golfo è stato decimato

La fuoriuscita di petrolio della BP è iniziata il 20 aprile 2010. Abbiamo già avvertito che la fuoriuscita di petrolio della BP avrebbe danneggiato gravemente l'ecosistema del Golfo.

Da allora, ci sono stati numerosi segni che potrebbe manifestarsi lo scenario peggiore:

  • Un recente rapporto rivela inoltre che ci sono batteri carnivori nelle palle di catrame del petrolio BP sparse sulle spiagge del Golfo

Ndr: Segue video, un lungo, interessante rapporto e alcune foto

venerdì 20 aprile 2012

Che ci fanno, le banche “troppo grandi per fallire” con tutti quei soldi?

Non dite che non vi avevamo avvertito o che noi siamo solo dei maledetti complottisti. Tutti si sono accorti che, in questi ultimi anni, si è intensificato il trasferimento della ricchezza, dalla gente comune alle grandi banche, tramite esattori iperliberisti che ci stanno depredando di ogni cosa.

Questi esattori usano lo stesso metodo delle grandi banche: minacciano catastrofi per ottenere quello che vogliono. La realtà è che quelle banche, con tutti quei soldi, stanno affamando il mondo, soprattutto la parte più povera.

A proposito, se doveste incontrare un sostenitore di Goldman Sachs e compagni, avvertitelo; non vorremmo che, hai visto mai, ci rimanesse male.(ilupidieinstein)

Le banche troppo grandi per fallire sono ora più grandi e più potenti che mai

The Economic Collapse

wall-street

I democratici, i repubblicani e in particolare Barack Obama hanno promesso che sarebbe stato fatto qualcosa per le banche troppo grandi per fallire, in modo che non avrebbbero mai più minacciato di distruggere il nostro sistema finanziario. Ebbene, tali promesse non sono state mantenute e le banche troppo grandi per fallire ora sono di gran lunga più grandi e più potenti che mai. Il patrimonio delle cinque più grandi banche degli Stati Uniti ammontava a circa il 43 per cento del Pil degli Stati Uniti prima della crisi finanziaria. Oggi, le attività delle cinque maggiori banche americane sono equivalenti a circa il 56 per cento del PIL statunitense. Quindi, se le banche erano "troppo grandi per fallire" prima,  cosa sono adesso? Esse continuano velocemente a divorare le banche più piccole, e continuano ad accumulare  debito e investimenti rischiosi, come se il giorno della resa dei conti non dovesse mai arrivare. Ma, naturalmente, il giorno della resa dei conti si avvicina, e quando arriverà loro si aspetteranno altri salvataggi, proprio come è accaduto l'ultima volta.

La dimensione di queste istituzioni finanziarie monolitiche è davvero difficile da comprendere. Esse dominano completamente il nostro sistema finanziario e, ovunque si guardi, stanno assorbendo costantemente più ricchezza e più potere. Il seguente estratto viene da un recente articolo di Bloomberg ....

giovedì 19 aprile 2012

Il pareggio di bilancio. La trappola e la via d'uscita

Il Punto
di Monia Benini

Hanno cambiato la nostra Costituzione. Adesso, dietro il paravento del pareggio di bilancio, il nostro governo potrà assumere qualunque tipo di provvedimento contro i cittadini: privatizzazioni, aumenti delle tariffe e delle tasse, taglio a salari, stipendi e pensioni, licenziamenti. Abbiamo il dovere di cambia rotta. Dobbiamo e possiamo salvarci.

Fonte: Il Punto 19 Aprile 2012

mercoledì 18 aprile 2012

Pareggio di bilancio in Costituzione: l’articolo 81 e il gioco delle 3 carte

Investire Oggi

Il Senato approva il pareggio bilancio in Costituzione, ma è una bufala: cambia tutto e nulla, la regola è debole e l'unico rischio è quello di un aumento delle tasse

gioco-delle-3-carte-280x135I media ieri hanno lanciato la roboante notizia, per cui il Senato ha approvato a larghissima maggioranza la costituzionalizzazione della cosiddetta “Golden Rule“, ossia l’imposizione nella Costituzione del pareggio di bilancio per lo Stato e gli Enti Locali. Una rivoluzione copernicana del modo di fare politica e di gestire la cosa pubblica, chiesta dall’Europa, con l’Eurogruppo che ha di recente concordato che tale regola sia introdotta in tutti gli stati che adottano l’euro quale moneta.

Articolo 81 Costituzione: ecco cosa cambia tecnicamente e praticamente

Ma come ogni rivoluzione in Italia si risolve in un’irrimediabile buffonata. A cambiare sarà, infatti, l’articolo 81, che a tenore di quanto modificato, reciterà nel seguente modo: “lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento e’ consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali“.

Il silenzio dei colpevoli. Come ti cambio la costituzione senza fartelo sapere.

di Fabio Alemagna per Informare Per Resistere

Shhhh

Nel pomeriggio di ieri la Costituzione della Repubblica italiana, la magna carta, è stata cambiata. Il senato ha votato a maggioranza qualificata per la definitiva introduzione del cosiddetto “pareggio di bilancio” nella legge delle leggi. Su queste pagine se n’è parlato in abbondanza e per ogni chiarimento su cosa ciò comporti vi rimando agli articoli che abbiamo già pubblicato. Il testo di legge approvato, comunque, sta qui.

In questa breve nota vorrei invece porre l’attenzione su un’altra questione: è o non è una notizia importante da dare, se non campeggiando sulle prime pagine di tutti i giornali almeno dedicandole ampio spazio?

A guardare le principali testate online,  pare che la risposta sia un secco no.

Il Fatto Quotidiano gli dedica un sottotitolo a metà pagina. Lo stesso fa Il Giornale. La Repubblica.it lo menziona solo indirettamente, citando i dubbi del Fondo Monetario Internazionale sulla sua applicabilità, e lo stesso fa La Stampa.

Il Corriere della Sera, invece, NON NE PARLA PROPRIO.

Controllate da voi.

Bisogna conoscere per deliberare, diceva Einaudi,  secondo presidente della nostra Repubblica e, ironia della sorte, economista.

Quando tutti i quotidiani principali ritengono un fatto del genere non notiziabile, è davvero solo una coincidenza, oppure stiamo assistendo all’applicazione del pensiero di Einaudi, declinato secondo le necessità di chi l’informazione – e quindi la conoscenza – in Italia la gestisce?

Uniamo i puntini.

Tratto da: Il silenzio dei colpevoli. Come ti cambio la costituzione senza fartelo sapere. | Informare per Resistere 18 Aprile 2012

martedì 17 aprile 2012

ABOLIRE LE BANCONOTE PER FAR FELICI LE BANCHE!

Voci dalla Strada

milena-gabanelli

L’altra sera ho appreso in TV che la Sig.a Gabanelli intende procedere imperterrita nella sua crociata contro il contante. Ed è in buona compagnia. In Svezia stanno studiando come eliminarlo del tutto. Ho detto e ripeto che il progresso non si ferma. Se in passato le banconote hanno sostituito le monete metalliche e queste hanno sostituito le pecore, non c’è ragione per frenare questa evoluzione. Ci sono anche buone motivazioni, quale quella della lotta all’evasione fiscale, anche se – ai livelli attuali della pressione fiscale – in alcuni casi parlerei di legittima difesa o di diritto alla sopravvivenza. Ma diamo per buono tutto.

Di Massimo Costa
SiciliaInformazioni.com

Quello che trovo irritante è che una trasmissione che si accredita come quella che “scopre gli altarini” dei poteri forti si asserva poi agli stessi senza dare diritto di replica a chi la pensa diversamente. Questo articolo lo spedirò alla redazione di Report, ma – vedrete – sarà completamente ignorato.

Se mi facessero parlare a Report direi soltanto le seguenti cose.

Prima alcuni dettagli, poi il pezzo forte.

Trema la casta italiana dei vaccini

Autismo & Vaccini

vacciniDopo la recente sentenza del Tribunale di Rimini che è tornata ad associare la vaccinazione anti Morbillo-Parotite-Rosolia [MPR] alla Sindrome di Kanner, meglio nota come Autismo, tornano alla luce i tanti problemi e le tante contraddizioni del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ben visibili nel consumo e nell’abuso di farmaci, nelle molte ombre sui vaccini, nei casi di cronaca che hanno sconvolto l’Agenzia Italiana del Farmaco, nella ricerca.

Su queste e altre questioni hanno espresso il loro parere medici, ricercatori, professionisti, politici, addetti ai lavori.

Nella nostra società attenta fin quasi all’ossessione al benessere e alla salute e poco avvezza a sopportare il dolore, i mass media hanno un’influenza enorme sul modo di percepire la malattia, finendo con il condizionare le scelte dei cittadini [consumatori-pazienti] e, giocoforza, le decisioni prescrittive dei medici. Capita sempre più spesso che i cittadini si presentano in ambulatorio con una paginetta strappata dal giornale per richiedere informazioni. I mass media giocano ormai un ruolo chiave nell’influenzare le conoscenze medico-sanitarie. Ma sono all’altezza di tanta responsabilità?

GIOCHI DI GUERRA SULLA PELLE DEI SARDI

di Gianni Lannes
Su la testa!

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Sardegna, unità nucleari Usa.

Sulla grande isola ad ovest dello Stivale che scruta la penisola iberica nel bel mezzo del Mar Tirreno, ormai da decenni la primavera viene annichilita dall’impronta bellica. Altro che cartolina vacanziera. Anche quest’anno in mare lo scenario infernale non muta. «Esercitazioni a fuoco: lanci di missili e razzi nel mese di marzo, aprile, maggio e giugno 2012». Le ordinanze 41, 43, 48 e 51 dalla Capitaneria di porto di Cagliari - a firma del capitano di vascello Vincenzo Di Marco su ordini superiori della Difesa imposte con procedura d’urgenza - ordinano l’interdizione alla navigazione, all’approdo, alla pesca ed ai mestieri affini, entro le acque territoriali comprese nella giurisdizione del circondario marittimo cagliaritano.

Al miglior offerente - In affitto. Il 29 novembre 2006 l’allora Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica, Vincenzo Camporini dichiarava in un’audizione alla Camera: «Le elevate potenzialità delle strutture militari della Sardegna, per l’addestramento operativo di forze aeree sono diventate oggetto di interesse di vari Paesi alleati e amici. In particolare di francesi e tedeschi. La Francia è infatti disposta a integrare le strutture già presenti in Corsica. Mentre la Germania è orientata a ottimizzare gli oltre 13 milioni di euro che versa ogni anno all’Italia per l’utilizzo di un’altra base sarda, quella di Decimomannu». Capo Frasca, Capo Teulada e Salto di Quirra sono gli scenari più evidenti di occupazione militare. Solo a Capo Frasca ci sono a disposizione 1.416 ettari. A gestire il poligono è proprio l’aeronautica. E a Capo Frasca insistono un eliporto, impianti radar e basi di sussistenza. “La Difesa ci ridia la baia”: l’amministrazione comunale di Tertenia chiede al Poligono di Quirra la restituzione agli usi civili dei quattro ettari in riva al mare dove alloggia la postazione militare di Punta Is Ebbas. La richiesta è stata inoltrata invano, ben 5 anni fa dal sindaco Pisu al ministero della Difesa.

Paul Krugman: l'Europa si sta suicidando

di: WSI
Wall Street Italia

paul-krugmanNew York - L'Europa sta letteralmente commettendo un suicidio economico. Parola del premio Nobel per l'economia Paul Krugman, che esprime chiaramente la propria opinione in un articolo pubblicato sul New York Times.

Questi i punti cruciali che Krugman mette in evidenza: le economie dei paesi periferici, soprattutto la Spagna, sono a pezzi, ma nonostante questo si continua a chiedere loro di fare ulteriori sacrifici, dunque di peggiorare la loro situazione con le misure di austerity in corso, così come comandato dalla Germania e dalla Bce.

Non solo, afferma l'economista: l'economia sta peggiorando, e l'Europa in questo contesto non sta andando neanche nella direzione di migliorare i propri conti pubblici. I tassi sono ancora in rialzo e, come la Grecia ha mostrato, le misure di austerity non migliorano le dinamiche dei debiti..

lunedì 16 aprile 2012

“Report” inciampa su debito pubblico ed evasione fiscale

di  Francesco Santoianni
Contropiano

gabanelli-reportUn segno dei tempi la trasmissione di “Report”, del 15 aprile? Speriamo di no e continuiamo a  credere che Milena Gabanelli  non sia ancora omologabile ai tanti giornalisti RAI oramai proni al “pensiero unico” di Monti e dei partiti che lo appoggiano. Ma guardiamola da vicino questa puntata di “Report”.

Saltiamo a piè pari sull’”intervista” a Monti (e sull’incredibile ringraziamento a lui rivolto) che quasi ci fa rimpiangere Emilio Fede e arriviamo alla sostanza della trasmissione.

Lavoro- L’azzeramento ……

Informare per Resistere
Gianni Marchetto

L’azzeramento.. (e io lotto e voglio votare)

Premessa

pescegrandepescipiccoli

Pare ormai innegabile cosa vuole il Prof. Monti e co.: lo scalpo del movimento operaio italiano (vedi pensioni e art. 18) da portare come trofeo ai “delinquenti” della troica. Così ci sarà un azzeramento della situazione italiana (nei decenni passati, una felice combinazione di diritti e potere in fabbrica e fuori).

Non gliene frega niente né di competizione, né di produttività, né di qualità, ecc. Perché il personale dell’attuale governo non sa assolutamente nulla di un luogo di lavoro, non l’ha mai visto, ne tantomeno vissuto, ne fa solamente un argomento di carattere ideologico e di nuovo comando nei luoghi di lavoro. Cosa mai potrà dare un individuo oltre i 60 anni? E dopo oltre 50 ore la settimana (dove evidentemente si lavora)? Quale produttività? Con i licenziamenti facili e il ricambio continuo di sangue giovane forse potrà cavarci qualche cosa: a fare delle carabattole.

Quale competizione e produttività vanno cercando questi signori (a partire da Marchionne) quando usano gli umani al lavoro come se fossero dei cavalli, ergo sfruttare solo i muscoli e non il cervello che come ben diceva Norbert Wiener nel 1949 (!) nelle moderne manifatture è utilizzato per “un milionesimo delle sue capacità cerebrali”, vedi per es. i lavoratori impegnati alle catene di montaggio a Pomigliano = UN MINUTO DI CADENZA! e avanti popolo..

Piemontese di nascita

Informare per Resistere 
Il Pasquino

forneroElsa Fornero risponde così alle critiche dei sindacati: “Sono piemontese di nascita, sono abituata a lavorare, non ho il tempo per fare battute”.

Peccato che a “lavurar” non sia tanto capace, visto che non è stata in grado neanche di prevedere, nel decreto legge sulle pensioni, quali sarebbero state le ricadute per quelle centinaia di migliaia di persone, 350.000 circa, che avevano firmato un accordo, con le rispettive aziende,  per farsi “accompagnare” alla pensione.

Accordi più che leciti, accordi previsti dalle leggi vigenti, accordi che non erano salvaguardia per i lavoratori, ma aiuti per le aziende.

Invece la ministro, offendendo chi ha dovuto subire “offerte” che spesso sono imposizioni, ha chiamato queste persone “salvaguardate”…non ha rispettato accordi scritti…ha “cambiato” la legge…andando a ritroso…

Forse il pianto che l’ha resa famosa dipendeva proprio da questo…da aver fatto una riforma a capocchia specchio della sua malcelata incapacità.

Crisi economica – Tracolli finanziari, inutile scomodare il resto del mondo

Investire oggi

Saliscendi mercati finanziari, sul banco d'accusa l'economia cinese, la situazione spagnola, siamo sicuri che la nostra situazione nasca da lì oppure continuiamo a fare gli ipocriti sapendo di farlo ? Impariamo a guardare in casa nostra piuttosto, le sorprese non mancano.

Italia41-300x258Mercati finanziari in altalena questa settimana, tutto previsto ne abbiamo già discusso ampiamente, anche se veder bruciare decine di miliardi di euro in un giorno fà sempre un certo effetto.

Soprattutto quando si pensa che dietro a quei numeri vi sono persone, famiglie, intere popolazioni, che ne devono quotidianamente subire le conseguenze.

Sappiamo che non stiamo dicendo nulla di nuovo, ma ogni tanto ricordarlo e tornare con i piedi per terra può essere una buona cura contro il mal di finanza.

Un altro aspetto negativo della settimana credo lo si sia potuto vedere nell’informazione, scarsa e tendenziosa, ormai molto spostata verso il sensazionalismo a scapito di un’ analisi equilibrata e reale.

domenica 15 aprile 2012

Brescia. Il giorno che in cielo volò una bicicletta

di Daniele Bianchessi

Dedicato a Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante; Livia Bottardi Milani, 32, insegnante; Euplo Natali, 69, pensionato; Luigi Pinto, 25, insegnante; Bartolomeo Talenti, 56, operaio; Alberto Trebeschi, 37, insegnante; Clementina Calzari Trebeschi, 31, insegnante, e Vittorio Zambarda, 60, operaio.

loggia_strage_giornale-400x300Il cielo non promette nulla di buono. E’ il 28 maggio 1974, ma l’estate a Brescia ancora non arriva. Le strade che portano in centro sono tinte dei colori di striscioni e bandiere. Entrano in Piazza della Loggia. Diecimila anime. Sono sindacalisti, operai, studenti, disoccupati, giovani e vecchi, volti di gente comune. Si trovano tutti lì, gli indumenti inzuppati di quella pioggia fine che da fastidio e non fa vedere lontano. Una sottile coltre di umidità, nubi basse che quasi sembrano nebbia. I manifestanti attendono un cenno, un gesto, mezze frasi, il segno di una civile protesta contro una violenza che dura ormai da settimane. Lo hanno giurato: quegli attentati, quelle bombe devono proprio finire. Parla Franco Castrezzati della Cisl. Sono le 10 e 12 minuti. La pioggia inizia a battere fitta su mille ombrelli aperti, sugli impermeabili, sui giubbotti. Le sue saranno parole ingoiate di traverso.

sabato 14 aprile 2012

ESM: Monti arrenditi. E voi parlamentari, rappresentate il popolo o andate a casa

di Lidia Undiemi
lidiaundiemi.it

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Il DDL di ratifica del trattato ESM (n. 3240, 3 aprile 2012), presentato dai ministri Monti, Moavero Milanesi e Terzi di Sant’Agata, approda in Parlamento.

GUARDA VIDEO QUI SOTTO

Invito coloro che non conoscono la questione a leggere il dossier che ho realizzato, pubblicato qui su Wall Street Italia (vedi a fondo pagina), per far comprendere ai cittadini i rischi che corre l’Italia aderendo a questo progetto internazionale di “governo” del debito pubblico.

Mi limito a ricordare che il trattato per cui si chiede la ratifica prevede l’attribuzione del fondo cosiddetto salva stati/ESM ad una istituzione finanziaria internazionale (ESM) che, come già detto più volte, fra immunità, esenzioni, condoni fiscali ed altri benefici, si propone di concedere soldi agli stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre “rigorose condizionalità” ad intere popolazioni, oltre che lucrare sul debito pubblico.

I soldi di Big Green Oil: WWF finanziato e gestito da Royal Dutch-Shell

di Patrick Henningsen
Infowars.com

wwf-shellSe una persona o un gruppo osa mettere in dubbio il riscaldamento globale e la  grande ortodossia del cambiamento climatico, i sacerdoti verdi per prima cosa tentano di screditarli, di solito saltando sul tavolo e puntando il dito della vergogna diritto in faccia, esclamando: "Sei finanziato da Big Oil! "

Questo è ancora più ironico se si considera chi per primo ha finanziato, e successivamente ha gestito, la grande nave ammiraglia globale del moderno movimento verde ...

Il recente articolo di  Donna Laframboise dal titolo La grande riserva di soldi del petrolio del WWF  racconta l'ascesa dell'istituzione benefica verde globalista – beneficiata con il finanziamento del gigante globale del petrolio Royal Dutch Shell, il cui ex presidente per 15 anni, John Loudon, in seguito è stato presidente di WWF International per quattro anni da allora.

NASA 1986: Razza Umana estinta "in pochi decenni" a causa del riscaldamento globale

di Paul Joseph Watson
Prison Planet

E' stato scoperto negli archivi della NASA un rapporto dell'Associated Press del 1986 che prediceva che il riscaldamento globale avrebbe causato l'estinzione della razza umana "in pochi decenni", dimostrando ancora una volta che la stessa cricca che ora chiede l'imposizione della carbon tax per salvare il pianeta è stata colta in flagrante a mentire e ingigantire dati scientifici per giustificare la loro crociata politica.

La Corte degli Usa

Informare per Resistere
di Michele Paris

masriQualche giorno fa, la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha stabilito la legalità dell’estradizione verso gli Stati Uniti di cinque accusati di terrorismo da tempo detenuti in Gran Bretagna. L’importante sentenza, oltre a segnare un precedente nefasto e ad assestare un colpo gravissimo ai diritti democratici dei cittadini, per i sospettati in questione apre la strada alla detenzione a vita in un carcere di massima sicurezza in territorio americano.

Tra i cinque accusati, il più famoso è Abu Hamza al-Masri, egiziano di nascita e già predicatore radicale a capo della famigerata moschea di Finsbury Park, a Londra, da dove prima dell’11 settembre sono passati numerosi estremisti islamici coinvolti in svariati attentati portati a termine o falliti.

Nel 2006, Masri fu processato e condannato a sette anni di carcere in Gran Bretagna per aver incitato alla jihad nei suoi discorsi. Masri, il quale ha perso un occhio e l’avambraccio destro in un’esplosione in Afghanistan nel 1989, deve fronteggiare negli USA undici capi d’imputazione in relazione a rapimenti di turisti in Yemen nel 1998, incitamento alla guerra santa in Afghanistan nel 2001 e per il tentativo di istituire un campo di addestramento per militanti a Bly, in Oregon, tra il 2000 e il 2001.

venerdì 13 aprile 2012

Il governo Monti dice bugie, diffondono dati falsi. Sta iniziando la pericolosa deriva di un governo autoritario.

di Sergio Di Cori Modigliani
sergiodicorimodiglianji.blogspot.it

montiUna giornata all’insegna di una totale ubriacatura di falsi. E di falsificazioni.

In termini di Teoria dei Mass Media, sintetizzata, sarebbe questa la fase due dell’attuale governo italiano, quella succeduta al “decreto salva-Italia” (?????????? Si sono dimenticati di spiegare chi ha salvato chi, come, dove, quando e per quanto) e che il nostro baldo ragionier Mario Monti, a metà gennaio, ebbe la sfrontatezza di definire “la fase della crescita e dello sviluppo”.

Stanno lanciando la moda della “sistematica produzione di falsi”.

Avendo capito di non essere assolutamente in grado né di gestire l’attuale travaglio del paese, né tantomeno sviluppare delle idee creative per il bene comune della nazione, dando fiato all’economia, rilanciando gli investimenti e allargando l’occupazione aprendo il mercato del lavoro, il governo si dedica ormai sistematicamente alla produzione di falsi. Dimostrati e dimostrabili anche da un bambino.

CAMBIARE PRIORITA’, PARADIGMA E PROSPETTIVE

Francesco Maria Toscano
Il Moralista

imagesCAC1X9HL-150x150C’è un aspetto importante che va affrontato con decisione prima di immaginare qualsiasi percorso alternativo ai drammi prodotti dalle attuali politiche neoliberiste, ed è quello che riguarda l’individuazione delle priorità.

Questa fase, essenzialmente prepolitica e culturale, ci impone di resistere alla corrente dominante che ci spinge consapevolmente a non discutere mai delle cause prime. L’opinione pubblica, non solo italiana, è continuamente bombardata e disorientata da argomenti che diventano importanti per i destini  del mondo intero solo nella misura e nel momento in cui i mezzi di informazione di massa ne enfatizzano la rappresentazione.

Il caso dello spread è esemplare. Termine astruso e sconosciuto ai più fino al mese di novembre del 2011, è adesso diventato, in preda ad una irrazionale fobia collettiva, l’unico termometro efficiente e riconosciuto valido per misurare la qualità di un governo in carica.

Questa realtà, lungi dal rappresentare un aspetto tutto sommato folkloristico e innocuo, è fortemente distruttiva, alienante e soprattutto distraente rispetto alla doverosa ambizione di pervenire ad una chiara identificazione di quelle priorità accennate in premessa.

F-35, il caccia della guerra che verrà

DI MARIO SANNA-RaiNews24

Il caccia F-35, di cui si dovrebbero dotare a breve le Forze Armate italiane, è un aereo 'caccia da attacco combinato' (Joint strike fighter) e rappresenta il piu' importante progetto bellico globale mai realizzato che prevede la cooperazione di 9 Paesi con la supervisione della Lockheed Martin stunitense.

L'Italia ha gia' acquistato tre velivoli ma a regime dovrebbe arrivare a 131 esemplari per un costo previsto, al momento, intorno ai 15 miliardi di euro. L'F35 è un aereo multifunzionale (a decollo verticale) ma per i critici, oltre ad essere molto costoso, è un caccia predisposto allo scenario di guerra permanente, anche con armi nucleari. Intanto, a seguito delle difficolta' del programma, alcuni Paesi, come la Danimarca, hanno deciso di congelare l'accordo.

Fonte Youtube 8 Marzo 2012

UNICREDIT: ADDIO ALL’EURO. DISOCCUPAZIONE E DEBITO PUBBLICO ALLE STELLE

di Gianni Lannes
Su la testa!

unicreditE’ prossima la fine dell’euro? L’Italia potrebbe presto rispolverare le lire? Non è un’ipotesi fantascientifica o catastrofista. A certificare l’elevato rischio del crac, nero su bianco, è un rapporto della seconda banca italiana consegnato il 4 gennaio 2012 alla Consob. L’analisi emerge da un documento ufficiale: il prospettivo informativo che ha fissato il prezzo dell’aumento di capitale a 7,5 miliardi.

«Le preoccupazioni relative all’aggravarsi della situazione del debito sovrano dei paesi dell’area euro potrebbero portare alla reintroduzione, in uno o più paesi di valute nazionali o, in circostanze particolarmente gravi, all’abbandono dell’euro» si legge nel report. Inoltre, da pagina 66 in poi: «L’uscita o il rischio di uscita dell’euro da parte di uno o più paesi dell’area euro e/o l’abbandono dell’euro quale moneta, potrebbero avere effetti negativi rilevanti sia sui rapporti contrattuali in essere, sia sull’adempimento delle obbligazioni da parte del Gruppo UniCredit e/o dei clienti del Gruppo UniCredit, con conseguenti effetti negativi rilevanti sull’attività e sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo UniCredit».

È la prima volta che un atto ufficiale di una potente banca italiana parla di una tale ipotesi decidendo di mettere in guardia i risparmiatori anche da una possibile dissoluzione della moneta unica. UniCredit poi lo fa proprio nel momento in cui ha chiesto denaro ai propri azionisti. L’Istituto bancario vale oggi la metà di quanto capitalizzava a fine ottobre 2011. Il valore della banca si aggira attualmente attorno a 8,6 miliardi. I tempi in cui l’UniCredit in Borsa valeva circa 100 miliardi (primavera 2007), sembrano appartenere ad un’epoca remota.

Perazzoli: “In Germania fino a 1850 euro al mese, in Europa solo l’Italia non ha il reddito di cittadinanza”

Informare per Resistere
- di Ignazio Dessì- www.notizie.tiscali.it -

lavoro-disoccupato-megaL’asse Monti-Fornero batte la lingua sul tamburo intonando il mantra “più licenziabilità più posti di lavoro per i giovani” e il magico cilindro governativo sputa fuori un nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori frutto della mediazione con la politica. Ma nella realtà proliferano gli esodati, i disoccupati e i disperati che si suicidano. La società italiana è in fermento e la categoria lavoratrice sembra percossa da un senso di impotenza.

Del resto dopo il licenziamento si avrà diritto a 12 mesi di indennità (Aspi) e poi si finirà sulla strada. Così quando per forzare la mano e far passare le riforme auspicate dal trionfante mercato molti esponenti del governo fanno riferimento a quanto esiste in Europa dimenticano quella parte di tutela sociale (la più importante) che il Vecchio Continente offre ai cittadini. In primo luogo il Reddito di cittadinanza che nel resto d’Europa è considerato un diritto fondamentale e solo l’Italia, insieme alla Grecia e all’Ungheria, continua a negare. Dell’argomento abbiamo parlato con Giovanni Perazzoli, penna di punta di Micromega, direttore di Filosofia.it ed autore di alcune illuminanti pubblicazioni sull’argomento.

Senta professore, il governo Monti è molto impegnato a introdurre più flessibilità in uscita (leggi licenziamenti) paventando l’esigenza di un allineamento alla disciplina vigente in Europa. A questo proposito lei ha scritto però che in Italia manca l’ABC dello stato sociale, ci può spiegare meglio questo suo grave giudizio?

giovedì 12 aprile 2012

Il Ministero teme che la base Usa di Niscemi inquini

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo blog

muosAnche senza il MUOS, il nuovo sistema satellitare a microonde della marina Usa, la stazione di telecomunicazioni militari di Niscemi è una pericolosa fonte d’inquinamento elettromagnetico. Così il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio ha chiesto alla direzione generale dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, di avviare in tempi rapidi una campagna di rilevamento delle emissioni delle 41 antenne installate nella base statunitense di contrada Ulmo, all’interno della riserva naturale “Sughereta” e a pochi chilometri dal centro abitato di Niscemi.

Con una nota inviata il 29 febbraio 2012 all’Arpa e all’Assessorato del territorio e ambiente della regione siciliana, il direttore generale per le valutazioni ambientali del dicastero solleva più di un dubbio sul parere espresso a favore dell’installazione del MUOS dopo le simulazioni effettuate a Niscemi dell’agenzia regionale. “Dalla relazione istruttoria inviata dall’Arpa Sicilia - scrive il Ministero dell’ambiente – si evince che nelle aree circostanti la base radio della Marina militare Usa di Niscemi NRTF (Naval Radio Transmitter Facility), il contributo al campo elettromagnetico fornito dalle antenne paraboliche e dalle antenne elicoidali del MUOS sia trascurabile a condizione che vengano rispettati gli angoli di elevazione e le direzioni di puntamento di progetto”. Da un recentissimo studio sui rischi del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari a firma dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, rileva la direzione generale del ministero, è tuttavia emerso che nel periodo compreso tra il dicembre 2008 e l’aprile 2010, “l’Arpa Sicilia ha effettuato una serie di rilievi sulle emissioni elettromagnetiche generate dalla stazione NRTF che hanno consentito di rilevare valori di campo elettrico prossimi al valore di attenzione di 6 V/m”. Le misurazioni hanno evidenziato in particolare “la presenza di un campo elettrico intenso e costante in prossimità delle abitazioni, mostrando un sicuro raggiungimento dei limiti di sicurezza per la popolazione e, anzi, un loro probabile superamento. In un caso il valore rilevato è risultato prossimo al valore limite di attenzione stabilito dalla normativa”.

mercoledì 11 aprile 2012

La Monsanto ha 'avvelenato consapevolmente alcuni lavoratori' provocando devastanti difetti alla nascita

Anthony Gucciardi
NaturalSociety

monsantoSecondo una notizia in via di diffusione appena rilasciata dall'agenzia stampa di un tribunale, la Monsanto viene portata in tribunale da decine di coltivatori di tabacco argentini che dicono che il gigante biotech li ha avvelenati consapevolmente con erbicidi e pesticidi e, come conseguenza, ha causato malformazioni alla nascita "devastanti" nei loro figli. Gli agricoltori stanno facendo causa non solo a Monsanto per conto dei loro figli, ma anche a molti giganti del tabacco. I difetti di nascita, che gli agricoltori dicono si sono verificati di conseguenza, sono molti e comprendono  paralisi cerebrale, sindrome di Down, ritardo psicomotorio, dita mancanti, e cecità.

Gli agricoltori provengono da piccole aziende agricole a gestione familiare nella Provincia di Misiones e vendono il loro tabacco a molti distributori degli Stati Uniti. Le famiglie di agricoltori dicono che aziende del tabacco importanti come la società Philip Morris hanno chiesto loro di usare erbicidi e pesticidi della Monsanto, assicurando loro che i prodotti erano sicuri. Gli agricoltori dichiarano nella loro denuncia che, affermando che le sostanze chimiche tossiche erano sicure, le imprese produttrici di tabacco hanno "ingiustamente causato l'esposizione dei genitori e querelanti per conto dei bambini a questi prodotti chimici e sostanze che loro sapevano, o avrebbero dovuto sapere, avrebbero potuto causare alla prole difetti di nascita devastanti".

Speculano sulla fame, l’Onu: tagliamo i viveri alla finanza

Libre

Un mercato poverissimo, pieno di prodotti d’importazione: non in Norvegia, ma in Senegal, nel cuore verde dell’Africa. Un sacco da 50 chili di riso importato costa 14.000 franchi Cfa, la moneta delle ex colonie francesi. «Di colpo, la zuppa della sera è sempre più liquida», scrive il grande antropologo svizzero Jean Ziegler: «Solo pochi chicchi sono autorizzati a galleggiare nell’acqua della pentola: presso i mercanti, le donne acquistano ormai riso al bicchiere». E’ il risultato della finanziarizzazione delle derrate alimentali: la speculazione globalizzata sta affamando anche i paesi africani meno poveri. Miliardi di tonellate in pochissime mani, che si palleggiano i prodotti facendoli rincarare. Così tutto aumenta ogni giorno, accusano le donne africane intervistate da Ziegler per un reportage apparso su “Le Monde Diplomatique” e ripreso da “Micromega”. L’Onu dispone aiuti alimentari, ma il problema è un altro: sottrarre al sistema speculativo le materie prime agricole.

«È così che, lentamente, la finanza affama le popolazioni, senza che queste ultime comprendano sempre i meccanismi su cui si fonda la speculazione». Heiner-FlassbeckUn dispositivo perverso, perché lo scambio dei prodotti agricoli non funziona come gli altri: su questo mercato, si consuma più di quanto si venda. Così, stima l’economista Olivier Pastré, il commercio internazionale di cereali rappresenta poco più del 10 % della produzione, comprendendo tutte le colture, fino al riso (7 %). Secondo Pastré, «uno spostamento minimo della produzione mondiale in un senso o nell’altro potrebbe fare tremare il mercato». Davanti alla crescente domanda, l’offerta (la produzione) si scopre non soltanto frammentata, ma estremamente sensibile alle variazioni climatiche: siccità, grandi incendi, inondazioni. Per questo, all’inizio del XX secolo, a Chicago, apparvero i prodotti finanziari derivati, per permettere agli agricoltori del Midwest di vendere la loro produzione ad un prezzo fissato in anticipo: contadini garantiti in partenza in caso di crollo dei prezzi al momento del raccolto, e investitori pronti a incassare profitti in caso di impennata. Ma, all’inizio degli anni ’90, questi prodotti a vocazione prudenziale si sono trasformati in prodotti speculativi.

LA CONSULTA CONDANNA LE BANCHE

Fronte di liberazione dai banchieri

trilasoldi
© Libero Quotidiano Tratto da: dedominicis
Brutto colpo sull’anatocismo per le banche italiane da parte della Corte costituzionale. I giudici di palazzo della Consulta hanno dichiarato illegittima la norma, varata col decreto milleproroghe di fine 2010, con il quale era stato dato un colpo di spugna ai processi sugli interessi illegittimi praticati dagli istituti di credito.

La norma bocciata ieri regolava i termini di prescrizione del diritto ai risarcimenti per i calcoli illegittimi: ovvero dal compimento di ogni singola operazione e non dalla chiusura del conto corrente. Si trattava, nei fatti, di un favore all’industria bancaria, letteralmente sommersa da una valanga di cause che, in pratica, vennero annacquate per legge. Particolarmente contrari erano stati i Responsabili di Domenico Scilipoti che dopo un aspro confronto con il ministro Giulio Tremonti avevano poi comunque dato il loro via libera.