giovedì 29 settembre 2011

Sanzioni: Tagliare i globalisti fuori dall'umanità

L'Onu sanziona nazioni sovrane, Noi il Popolo Sanzioniamo l'Elite Globale: è tempo di tagliarli fuori dall'umanità.

editoriale di Tony Cartalucci
Land Destroyer Report

sanctionsGlobalists Il primo passo per distruggere un nemico trincerato è tagliarlo fuori dal resto del mondo. I globalisti della NATO, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, il Qatar e altri, hanno illustrato questo principio in Libia su più livelli. Prima hanno tagliato la nazione della Libia dal mondo esterno, imponendo embarghi sulle armi e commerciali al governo libico, bloccando le loro spiagge, e prendendo il controllo del loro spazio aereo. Mentre le  brigate del terrore del Gruppo combattente islamico libico (LIFG) di Bengasi spazzavano tutto il paese sotto la copertura della Nato, seminando stupro, omicidio, e brutalizzazione sul loro cammino, i globalisti hanno iniziato ad organizzare l'accerchiamento e l'isolamento delle singole città libiche, permettendo (e dando sostegno) ai ribelli di tagliare cibo, forniture mediche, gas da cucina, elettricità e, inimmaginabile, persino l'acqua, per sottomettere le popolazioni affamandole letteralmente. Mentre il popolo della Libia ha dimostrato immensa decisione contro questa strategia, è solo per l'incompetenza della NATO e la mancanza di forza d'animo, carattere, o di qualsiasi desiderabile qualità umana tra i ribelli che questo processo di isolamento e assedio del popolo libico non è riuscito.

Che l'assoluta beffa delle sanzioni delle Nazioni Unite all'intervento militare della NATO in Libia stia generando il concetto artificioso di "responsabilità di proteggere (R2P)" è evidente mentre i civili in fuga dalla città libica di Sirte accusano la Nato di genocidio , bombardamenti di scuole, ospedali e case e uccisioni di massa di persone innocenti. Inoltre, sotto la copertura della Nato, intere città libiche sono state sterminate, con la popolazione arrestata, uccisa o esiliata e derubata dei suoi beni. Un esempio, Tawarga, riportato dal Telegraph nell'articolo, "la città fantasma di Gheddafi dopo il ritiro dei lealisti" ha coinvolto un paese di 10.000 persone ai quali  i ribelli hanno detto non sarebbe mai stato permesso di tornare alle loro case.

Agli americani durante la Seconda Guerra Mondiale fu chiesto di prendere posizione contro il fascismo in Europa e l'imperialismo in Asia orientale, di intervenire nelle trasgressioni di Germania e Giappone contro la sovranità delle nazioni vicine. Col senno di poi, gli inglesi e gli americani erano altrettanto colpevoli dal momento che preparavano i loro imperi, ma ipocrisia a parte, essere all'altezza di fermare la costruzione di un impero sull'umanità libera è davvero una nobile causa. Chi sarà all'altezza della situazione oggi, contro Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Qatar, membri della NATO e quelli che sostengono le illegittime Nazioni Unite, l'artificiosa Corte penale internazionale ed altre egoiste "istituzioni internazionali" che stanno facendo a modo loro con questo pianeta? Chi? E come?

Non è solo la Libia ad essere nel mirino. L'Afghanistan ha subito un decennio di occupazione e guerra per mano di un cartello corporativo-finanziario, bancario che si fa chiamare "globalisti ". Anche l'Iraq sta subendo un governo delega grato alle potenze di invasione straniere. Il popolo ugandese viene letteralmente massacrato in modo che i banchieri anglo-americani possano raccogliere vaste estensioni di terra per alimentare l'ennesima truffa economica Ponzi, basata non sulla moneta a corso forzoso, ma sugli ancora più inverosimili "crediti di carbonio". Quando si guarda alla quantità di risorse a disposizione dei "globalisti" ci si sente sopraffatti e ci si chiede naturalmente cosa si può fare contro una tale sfrontata, totale indifferenza per la vita umana, la sovranità umana, e i diritti umani?

La risposta ci sta di fronte ogni volta che prendendo i giornali corporativi  o girando sui canali di notizie corporativi vi troviamo la parola "sanzioni". Noi, il popolo, dobbiamo imporre sanzioni contro i globalisti, e non c'è nemmeno bisogno di un mandato delle Nazioni Unite per farlo. Si tratta semplicemente di  individuare le aziende e le istituzioni che stanno consentendo l'agenda globalista, boicottandoli sistematicamente, e alla fine sostituirli interamente a livello locale o regionale. Non c'è nulla che una multinazionale possa fare che il moderno stato-nazione non possa fare, e in molti casi, non c'è niente di quello che le multinazionali possono fare  che la gente non possa fare anche a livello locale. E mentre la tecnologia avanza sia in termini di informazione che di produzione, questa equazione punterà sempre più a favore di "noi del popolo".

Il predatori del globalismo hanno dimostrato senza ombra di dubbio la loro ipocrisia dichiarando i loro obiettivi di istituire un "ordine internazionale" basato sullo stato di diritto, dove "lo stato di diritto" si applica solo a loro stessi, che sfacciatamente, e costantemente violano perfino i loro stessi artificiosi mandati, editti, e risoluzioni quando gli fa comodo. In Libia, la "responsabilità di proteggere" si è trasformata in omicidi mirati, cambio di regime, e conquista della nazione (leggi: neo-imperialismo) prima che la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite uscisse dalla stampante - una conclusione scontata in progettazione da 30 anni, descritta solo come "intervento umanitario" a beneficio del pubblico. Così i globalisti hanno dimostrato che essi sono incapaci di spadroneggiare sull'umanità con il loro "ordine internazionale", e senza dubbio hanno dimostrato la necessità di estirpare interamente dalla società la loro mal concepita nozione di "governance globale".

I globalisti hanno costruito questa enorme quantità di potere impressionante solo attraverso la nostra complicità. Noi ogni giorno, mese, anno, e di generazione in generazione paghiamo tra le altre, anche le aziende in continua espansione che formano l'elite mondiale. Noi scegliamo di acquistare presso i loro negozi, di comprare i loro prodotti, di utilizzare i loro servizi, di cambiare valuta e conservare moneta nelle loro banche. Decidiamo di dedicare il nostro tempo, energia e attenzione ai loro spettacoli  sponsorizzati dalle corporazioni, sia in pista, che sul campo da calcio, di basket o di baseball. Ci viene detto che il destino della nostra nazione è determinato alle urne, e che l'unico modo per ottenere un cambiamento reale è quello di scegliere tra diversi, venduti, corrotti, egoisti politici, che manco a dirlo, servono i globalisti, non il popolo. In realtà, votiamo tutti i giorni, con un voto molto più efficace e di più ampia portata rispetto a qualsiasi cosa  accada in tempo di elezioni. Votiamo con i nostri acquisti, la nostra scelta di come trascorrere il tempo libero, e il modo in cui utilizziamo le risorse che abbiamo a nostra disposizione.

Sarebbe ragionevole, che, non riversando denaro nelle  corporazioni, istituzioni dei globalisti, e distogliendo noi stessi dalle loro distrazioni, potessimo cominciare ad abrogare gran parte di questo potere ingiustificato che hanno accumulato. Alla fine, potremo cominciare a sostituire le istituzioni corrotte, egoiste  che abbracciano tutto il mondo e pretendono di dominare su tutta l'umanità, con le istituzioni locali che servono il popolo. Non è qualcosa che sarà fatta durante una notte, ci vorrà del tempo. Anche i globalisti, con il loro potere senza fine, sono costretti a rafforzare gradualmente la presa sui loro nemici, anche quelli piccoli come la Libia. Sicuramente tutti oggi potremmo facilmente farla finita con la Coca-Cola e la Pepsi, così come spegnere i diversivi sponsorizzati dalle corporazioni nelle TV e sui campi sportivi. Se non ci riusciamo forse non meritiamo la libertà e la prosperità, ma solo la semplice, fugace illusione di essa che ci viene offerta dai nostri signori globalisti quando gli fa comodo. I Padri Fondatori degli Stati Uniti sarebbero molto probabilmente sconvolti da quanto gli americani moderni hanno rinunciato alla fiducia in se stessi, alla libertà, all'indipendenza per l'illusione della sicurezza, della convenienza e anche del divertimento. Dobbiamo smettere di cercare  eroi che ci salvino, e guardarci semplicemente allo specchio. Noi siamo la chiave per la nostra salvezza, perchè nessuno si preoccupa dei nostri interessi più di noi, il popolo, le nostre famiglie, e le nostre comunità vicine.

Cerchiamo di impegnarci ad imporre "sanzioni" sui globalisti. Tagliamo questi degenerati megalomani fuori dal mondo che  desiderano tanto dominare. Lasciamo i loro stadi vuoti, le loro compagnie aeree nell'indigenza, i loro posti di blocco desolati, le loro depresse aziende piene di merci fatte da schiavi cinesi in città virtuali fantasma, le loro banche di fiducia e affidamento per l'attività economica come quel gioco di monopoli che raccoglie polvere nell'armadio. Metterli fuori dal mercato, metterli fuori dal mercato per sempre. Essi hanno dimostrato senza ombra di dubbio che loro, non qualche fondamentalista che abita in una grotta o qualche colonnello libico, sono la più grande minaccia che l'umanità affronta.

Per un elenco parziale delle aziende che assolutamente devono  essere messe fuori dal  mercato leggi: "Fare i Nomi ". Per capire perché le aziende, anche apparentemente benevole come Pepsi e Coca-Cola sono complici dei crimini più eclatanti contro l'umanità, leggi: " Distruggere i globalisti ". Per alternative al vasto paradigma globalista di consumo, leggi: "Il Peggior Incubo dei Globalisti".

Fonte: Land Destroyer Report 27 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

mercoledì 28 settembre 2011

NO to the “TROJAN HOSE”: NO al Progetto SPICE

Comunicato dell'ETC Group
27 Settembre 2011

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Più di 50 gruppi interessati da tutto il mondo chiedono alla gente di firmare una lettera aperta per chiedere al governo britannico e ai Consigli di Ricerca  l'annullamento del controverso esperimento SPICE progettato per testare l'attrezzatura per iniettare aerosol stratosferici al fine di raffreddare artificialmente il pianeta. Il progetto SPICE (Stratospheric Particle Injection for Climate Engineering) coinvolge quattro università, tre consigli di ricerca, diversi dipartimenti governativi insieme alla società privata Marshall Aerospace.

I gruppi firmatari della lettera al Ministro dell'Ambiente Chris Huhne e a UK Research Councils sperano di raccogliere un sostegno sufficiente prima del test per ottenere che le autorità riconsiderino la prosecuzione del controverso esperimento.

L'esperimento, che prevede l'irrorazione di acqua attraverso un tubo lungo chilometri sospeso ad un pallone gigante, è previsto che avverrà su una pista militare d'atterraggio dismessa a Sculthorpe, Norfolk, Regno Unito tra il 6 e il 23 di Ottobre. I gruppi che si oppongono al test dicono che esso invia il segnale sbagliato alla comunità internazionale, che ha adottato una moratoria sulle attività di geoingegneria lo scorso ottobre alla Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) a Nagoya, in Giappone.

"Da un lato, il nostro governo è coinvolto nelle trattative sulla geoingegneria e sulla biodiversità, finanziando, presiedendo e partecipando attivamente alle discussioni presso il CBD. D'altra parte, si sta preparando l'attrezzatura per l'implementazione di una tecnologia di geoingegneria potenzialmente molto pericolosa. Non deve essere consentita la prosecuzione di tali esperimenti prima che ci sia una decisione internazionale di andare su questa strada", spiega Helena Paolo di Econexus, una delle ONG coinvolte nei colloqui CBD e nella lettera aperta.

Diana Bronson dell'ETC Group, un'osservatrice della tecnologia internazionale dice: "Questo è un tubo di Troia - la nostra obiezione non è che vogliono spruzzare l'acqua, ma che stanno preparando la tecnologia che può sparare solfati nella stratosfera per cercare di impedire che la luce solare raggiunga la terra. Questa cosiddetta gestione della radiazione solare potrebbe avere conseguenze devastanti - alterando il regime delle precipitazioni, minacciando le scorte di cibo e la salute pubblica, distruggendo l'ozono e diminuendo l'efficacia dell'energia solare, oltre a molti altri impatti noti e sconosciuti".

Gli organizzatori invitano le persone che si oppongono agli esperimenti di geoingegneria in campo in assenza di accordo internazionale, a segnalare la loro opposizione qui: www.handsoffmotherearth.org

Traduzione del comunicato: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com

Leggi anche:

_Geoingegneria: Come giocare alla roulette russa con la Terra-Scienziati britannici preparano un altro esperimento

_Moratoria sulla Geoingegneria: Bloccate le rischiose soluzioni tecnologiche per il clima

martedì 27 settembre 2011

Il Pakistan e la "Rete Haqqani": L'ultima Minaccia Orchestrata all'America e la Fine della Storia

Dr. Paul Craig Roberts
Global Research

Avete mai sentito parlare di Haqqanis?
Io non credo. Come Al Qaeda, di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima dell'11/9,  la "Rete Haqqani" è apparsa nel momento del bisogno per giustificare la prossima guerra americana - Pakistan.

L'affermazione del presidente Obama di aver sterminato il leader di Al Qaeda Osama bin Laden ha sgonfiato la minaccia proveniente da quello spauracchio a lungo servizio. Un'organizzazione terroristica che ha lasciato il suo leader, inerme e indifeso, in balia di assassini non sembrava più così spaventosa. Ora è tempo di un nuovo, più minaccioso, spauracchio, l'inseguimento del quale manterrà in corso la "guerra al terrore".

Ora il  "peggior nemico" dell'America è Haqqanis. Inoltre, a differenza di Al Qaeda, che non è mai stata legata ad un paese, la rete Haqqani, secondo l'ammiraglio Mike Mullen, presidente del US Joint Chiefs of Staff, è un "vero e proprio braccio" del servizio di intelligence del governo pakistano, ISI. Washington sostiene che l'ISI ha ordinato alla sua rete Haqqani di attaccare l'ambasciata americana a Kabul, in Afghanistan, il 13 settembre insieme alla base militare statunitense in provincia di Wadak.

Il senatore Lindsey Graham, membro della commissione per le Forze Armate e uno dei principali guerrafondai repubblicani, ha dichiarato che "tutte le opzioni sono sul tavolo" e ha dato al Pentagono la sua assicurazione che nel Congresso c'è ampio sostegno bipartisan per un attacco militare degli Stati Uniti al Pakistan .

Mentre Washington ha ucciso un gran numero di civili pachistani con i droni e ha costretto l'esercito pakistano a dare la caccia ad Al Qaeda quasi in tutto il Pakistan, producendo lo spostamento di decine di migliaia di pakistani o più nel processo, il senatore Graham deve avere in mente qualcosa di più grande .

Anche il governo pakistano la pensa così. Il primo ministro pachistano, Yousuf Raza Gilani, ha richiamato a casa il suo ministro degli Esteri dai colloqui a Washington e ha ordinato una riunione di emergenza del governo per valutare la prospettiva di un'invasione americana.

Nel frattempo, Washington sta perfezionando ulteriori motivi da aggiungere alla nuova minaccia da Haqqanis per giustificare la guerra al Pakistan: il Pakistan ha armi nucleari ed è instabile e le armi nucleari potrebbero cadere nelle mani sbagliate, gli Stati Uniti non possono vincere in Afghanistan fino a quando non avranno eliminato i santuari in Pakistan; bla-bla.

Washington ha cercato di costringere il Pakistan a lanciare un'operazione militare contro il proprio popolo nel Nord Waziristan. Il Pakistan ha buone ragioni per resistere a questa domanda. L'uso da parte di Washington della nuova "minaccia Haqqani" come scusa per l'invasione potrebbe essere il modo di Washington di superare la resistenza del Pakistan ad attaccare la sua provincia del Nord Waziristan, o potrebbe essere, come dicono alcuni leader politici pakistani, e come teme il governo pakistano, un "dramma" creato da Washington per giustificare un attacco militare su un altro paese musulmano.

Nel corso degli anni della sua servitù come fantoccio americano, il governo del Pakistan ha causato questo. I Pakistani hanno lasciato che gli Stati Uniti comprassero il ​​governo del Pakistan, addestrassero ed equipaggiassero il loro esercito, e congiungesse la CIA con i servizi segreti pachistani. Un governo così dipendente da Washington poteva dire poco, quando Washington ha cominciato a violare la sua sovranità, inviando droni e squadre delle forze speciali ad uccidere presunti membri di Al Qaeda, di solito donne, bambini, e agricoltori. Incapace di sottomettere dopo un decennio un piccolo numero di combattenti talebani in Afghanistan, Washington ha dato la colpa del suo fallimento militare al Pakistan, proprio come Washington ha addebitato la lunga estenuante guerra contro il popolo iracheno al presunto supporto dell'Iran alla resistenza irachena all'occupazione americana.

Alcuni analisti esperti dei quali non sentirete mai parlare nei "media mainstream", dicono che il complesso militare/sicurezza degli Stati Uniti e  le sue puttane neoconservatori stanno orchestrando la Terza Guerra Mondiale prima che la Russia e la Cina possano prepararsi. Come risultato dell'oppressione comunista, una percentuale significativa della popolazione Russa è nell'orbita americana. Questi Russi si fidano di Washington più di quanto si fidano di Putin. I Cinesi sono troppo occupati con i pericoli di una rapida crescita economica per prepararsi per la guerra e sono molto lontani dalla minaccia.

La guerra, tuttavia, è la linfa vitale dei profitti del complesso militare/sicurezza, e la guerra è il metodo di elezione dei neoconservatori per raggiungere il loro obiettivo dell'egemonia americana.

Il Pakistan confina con la Cina e con parti costituenti l'ex Unione Sovietica in cui gli Stati Uniti hanno ormai basi militari ai confini della Russia. La guerra e l'occupazione da parte degli Stati Uniti del Pakistan rischia di risvegliare i sonnolenti Russi e Cinesi. Poichè entrambi possiedono missili balistici intercontinentali nucleari, l'esito dell'avidità del complesso militare/sicurezza per i profitti e l'avidità dei neoconservatori per l'impero potrebbe essere l'estinzione della vita sulla terra.

I patrioti e super-patrioti che seguono l'agenda del complesso militare-sicurezza e gli sbandieratori neoconservatori stanno promuovendo il risultato "fine dei tempi", così vivamente auspicato dalle evangeliche beatitudini, che si diffondono fino al cielo mentre il resto di noi muore sulla terra.

Questo non è il risultato sperato dal presidente Reagan con la fine della guerra fredda.

Fonte Global Research  27 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

LA GRANDE BUGIA: Usare le organizzazioni umanitarie per lanciare le guerre

Libyan Free Press

Mahdi Darius Nazemroaya, Don Debar

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La guerra contro la Libia è costruita sulla frode. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha approvato due risoluzioni contro la Libia, sulla base di accuse non provate, in particolare che il colonnello Muammar Gheddafi avesse ucciso il proprio popolo a Bengasi. L’affermazione nella sua forma esatta è che Gheddafi aveva ordinato alle forze libiche di uccidere 6.000 persone a Bengasi. Tali affermazioni sono state ampiamente diffuse, ma sempre vagamente spiegate. Fu sulla base di questa affermazione che la Libia è stata deferita al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, al Palazzo di Vetro di New York, e cacciata dal Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra.

Affermazioni false sugli eserciti mercenari africani in Libia e sugli attacchi di aerei a reazione contro i civili, sono state utilizzate anche in una vasta campagna mediatica contro la Libia. Queste due affermazioni sono state messe da parte e sono diventate sempre più torbide. Le rivendicazioni sui massacri, tuttavia, sono state utilizzate in un quadro giuridico, diplomatico e militare per giustificare la guerra della NATO ai libici.

Utilizzare i diritti umani come pretesto per la guerra: La LLHR e le sue accuse non provate

Una delle fonti principali sull’affermazione che Gheddafi stesse uccidendo il suo stesso popolo, è la Lega Libica per i Diritti Umani (LLHR). La LLHR è stata, in realtà, fondamentale per coinvolgere le Nazioni Unite attraverso le sue accuse specifiche a Ginevra. Il 21 febbraio 2011, la LLHR ha ottenuto che altre 70 organizzazioni non governative (ONG) inviassero delle lettere al presidente Obama, all’Alto Rappresentante dell’UE Catherine Ashton, e al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Moon, che chiedevano un intervento internazionale contro la Libia, invocando la dottrina della “Responsabilità a proteggere“. Solo 25 membri di questa coalizione hanno effettivamente affermato di essere dei gruppi umanitari.

La lettera è la seguente:

Noi sottoscritte organizzazioni non governative, dei diritti umani e umanitarie, vi esortiamo a mobilitare le Nazioni Unite e la comunità internazionale e a intraprendere un’azione immediata per fermare le atrocità di massa, ora perpetrate dal governo libico contro il proprio popolo. Il silenzio imperdonabile non può continuare.

Come sapete, nei giorni scorsi, si stima che le forze del colonnello Muammar Gheddafi abbiano deliberatamente ucciso centinaia di manifestanti pacifici e spettatori innocenti in tutto il paese. Nella sola città di Bengasi, un medico ha riferito di aver visto almeno 200 cadaveri. Testimoni riferiscono che un insieme di unità speciali, mercenari stranieri e fedelissimi del regime hanno attaccato i manifestanti con coltelli, fucili d’assalto e armi di grosso calibro.

I cecchini hanno sparato a manifestanti pacifici. L’artiglieria e gli elicotteri sono stati usati contro una folla di manifestanti. Teppisti armati di martelli e spade hanno attaccato le famiglie nelle loro case. Fonti ospedaliere riferiscono di numerose vittime colpite alla testa e al torace, e una colpita alla testa da un missile antiaereo. Carri armati sono segnalati essere per le strade, a schiacciare passanti innocenti. Testimoni riferiscono che mercenari stanno sparando indiscriminatamente da elicotteri e dai tetti. Donne e bambini sono stati visti saltare dal Ponte Giuliana, a Bengasi, per fuggire. Molti di loro sono stati uccisi nell’impatto con l’acqua, mentre altri ne furono inghiottiti. Il regime libico sta cercando di nascondere tutti questi crimini chiudendo i contatti con il mondo esterno. I giornalisti stranieri sono stati respinti. Internet e le linee telefoniche sono state tagliate o interrotto.

Non vi è dubbio qui sugli intenti. I media governativi hanno pubblicato aperte minacce, promettendo che i manifestanti avrebbero incontrato “una risposta violenta e fragorosa.”
Di conseguenza, il governo della Libia sta commettendo gravi e sistematiche violazioni del diritto alla vita, garantito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici. Cittadini che cercano di esercitare i propri diritti alla libertà di espressione e alla libertà di riunione vengono massacrati dal governo.

Inoltre, il governo della Libia sta commettendo crimini contro l’umanità, come definito dalla relazione illustrativa dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. I massacri di civili innocenti del governo libico sono una quantità di reati particolarmente odiosi, che costituiscono un grave attacco alla dignità umana. Come confermato da numerose testimonianze orali e video, raccolte da organizzazioni dei diritti umani e dalle agenzie di stampa, l’assalto del governo libico alla sua popolazione civile non è un evento isolato o sporadico. Piuttosto, queste azioni costituiscono una politica diffusa e sistematica e la pratica delle atrocità, commesse intenzionalmente, tra cui omicidi, persecuzioni politiche e altri atti inumani che raggiungono la soglia dei crimini contro l’umanità.”

Responsabilità a proteggere

Con il documento finale del World Summit 2005, si ha una responsabilità chiara e univoca a proteggere la popolazione della Libia. “La comunità internazionale, attraverso le Nazioni Unite, ha la responsabilità di un uso appropriato degli strumenti diplomatici, umanitari e altri pacifici, in conformità ai capitoli VI e VIII della Carta, per aiutare a proteggere la popolazione libica. Poiché le autorità libiche nazionali manifestamente non sono riuscire a proteggere la popolazione da crimini contro l’umanità, essendo inadeguati mezzi pacifici, gli Stati membri sono obbligati ad azioni collettive, in modo tempestivo e deciso, attraverso il Consiglio di sicurezza, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, compreso il capitolo VII.

Inoltre, vi esortiamo a convocare una sessione speciale d’emergenza del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, i cui membri hanno il dovere, sotto la risoluzione 60/251 dell’Assemblea generale dell’ONU, di affrontare le situazioni di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani. La sessione dovrebbe:

- Invitare l’Assemblea Generale a sospendere l’appartenenza al Consiglio della Libia, ai sensi dell’articolo 8 della risoluzione 60/251, che si applica agli Stati membri che commettono violazioni gravi e sistematiche ai diritti umani.

- Condannare con forza, e chiedere la fine immediata del massacro dei propri cittadini della Libia.
- Inviare immediatamente una missione internazionale di esperti indipendenti per raccogliere fatti e documenti sulle violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani e dei crimini contro l’umanità, al fine di porre fine all’impunità del governo libico. La missione dovrebbe includere un’indagine medica indipendente sulle morti, e un’indagine sulla interferenza illecita da parte del governo libico all’accesso e al trattamento dei feriti.
- Chiedere al Commissario delle Nazioni Unite dei Diritti dell’Uomo e del Consiglio per i Procedimenti Speciali, di monitorare attentamente la situazione e di agire se necessario.
- Chiedere al Consiglio di continuare ad occuparsi della questione e affrontare la situazione libica nella sua prossima sessione regolare, il 16 marzo.
- Gli Stati membri e alti funzionari delle Nazioni Unite hanno la responsabilità di proteggere il popolo della Libia da ciò che sono crimini prevenibili. Vi invitiamo a utilizzare tutte le misure disponibili e le leve per porre fine atrocità in tutto il paese.

Vi invitiamo collettivamente a mandare un messaggio chiaro che la comunità internazionale, il Consiglio di Sicurezza e il Consiglio dei diritti umani non saranno spettatori di queste atrocità di massa. La credibilità delle Nazioni Unite – e molte vite innocenti – sono in gioco. [1]

Secondo Fisici per i Diritti Umani: “[Questa lettera è stata] preparata sotto la guida di Mohamed Eljahmi, il noto difensore libico dei diritti umani e fratello del dissidente Fathi Eljahmi, ed afferma che le diffuse atrocità commesse in Libia contro il proprio popolo, costituiscono dei crimini di guerra, impone agli Stati membri di agire attraverso il Consiglio di sicurezza sotto la dottrina della responsabilità a proteggere.”[2]

I firmatari delle lettere includono Francis Fukuyama, United Nations Watch (attenta agli interessi di Israele), la Commissione dei diritti umani del B’nai B’rith, la direzione cubana democratica, e un insieme di organizzazioni in contrasto con i governi di Nicaragua, Cuba, Sudan, Russia, Venezuela e Libia. Alcune di queste organizzazioni sono viste con ostilità come organizzazioni create per condurre campagne di demonizzazione contro i paesi in contrasto con Stati Uniti, Israele e Unione europea. Consultare l’allegato per l’elenco completo dei firmatari per la consultazione.

La LLHR è legato alla Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH), con sede in Francia e ha legami con il National Endowment for Democracy (NED). FIDH è attiva in molti luoghi in Africa e partecipa ad attività che coinvolgono il National Endowment for Democracy. Sia la FIDH che la LLHR hanno anche rilasciato un comunicato congiunto il 21 febbraio 2011.

Nel comunicato le due organizzazioni hanno chiesto alla comunità internazionale di “mobilitarsi” e menziona la Corte penale internazionale, mentre allo stesso tempo si contraddice sostenendo che da 400 a 600 persone sono morte dal 15 febbraio 2011. [3] Questo dato, naturalmente, era di circa 5.500 meno dall’affermazione che 6.000 persone erano state massacrate a Bengasi. La lettera congiunta ha anche promosso la falsa visione che l’80% del sostegno a Gheddafi provenisse da mercenari stranieri, affermazione che qualcosa come oltre mezzo anno di combattimenti ha dimostrato essere falsa.

Secondo il segretario generale della LLHR, il Dr. Sliman Bouchuiguir, le affermazioni sui massacri di Bengasi non potevano essere convalidato dalla LLHR, quando venivano contestate con della prove. Alla domanda su come un gruppo di 70 organizzazioni non governative, a Ginevra, potesse sostenere le rivendicazioni della LLHR, il Dott. Buchuiguir ha risposto che una rete di stretta relazioni ne era alla base. Questa è una beffa.

La speculazione non è né una prova né un motivo per iniziare una guerra con una campagna di bombardamenti che è durata circa mezzo anno, ed è costata la vita a molti civili innocenti, compresi bambini e anziani. Ciò che è importante da notare qui, è che il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha deciso di sanzionare la Libia sulla base di questa lettera e delle accuse del LLHR. Non una volta il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e gli Stati membri hanno fatto pressione per la guerra, una volta iniziate le indagini sulle accuse. In una sessione a New York, l’ambasciatore indiano presso le Nazioni Unite l’aveva effettivamente fatto presente, quando il suo paese si era astenuto alla votazione. Così, una cosiddetta “guerra umanitaria” è stata lanciata senza prove.

La relazione segreta tra la LLHR e il Consiglio di transizione

Le rivendicazioni della Lega libica per i diritti umani (LLHR) sono state coordinate con la formazione del Consiglio di transizione. Questo diventa chiaro quando la stretta e prudente relazione della LLHR e del Consiglio di transizione diventa evidente. Logicamente, l’amministrazione Obama e la NATO doveva esserne anche a parte.

Qualunque sia l’intento di alcuni dei sostenitori del Consiglio di transizione, è chiaro che viene usato come strumento dagli Stati Uniti e altri. Inoltre, cinque membri della LLHR erano o sarebbero diventati i membri del Consiglio di transizione quasi subito dopo che le affermazioni contro la Libia erano state diffuse. Secondo Bouchuguir ciò includeva Mahmoud Jibril e Ali Tarhouni.

Il Dr. Mahmoud Jibril è una figura del regime portato negli ambienti di governo libico da Saif Al-Islam Gheddafi. Avrebbe antidemocraticamente ottenuto la posizione di primo ministro del Consiglio di transizione. Il suo coinvolgimento con la LLHR solleva alcune questioni circa l’organizzazione vera e propria.

L’economista Ali Tarhouni, d’altra parte, sarebbe diventato il ministro per il petrolio e la finanza del Consiglio di transizione. Tarhouni è l’uomo di Washington in Libia. E’ stato allevato negli Stati Uniti ed è stato presente a tutte le riunioni più importanti sui piani per un cambio di regime in Libia. Come ministro del Petrolio e delle Finanze, i suoi primi atti sono stati la privatizzazione e praticamente la cessione delle risorse energetiche e dell’economia della Libia.

Il segretario generale della LLHR, Sliman Bouchuiguir, ha anche privatamente ammesso che molti membri influenti del Consiglio di transizione, sono i suoi amici. Un vero conflitto di interessi si configura. Eppure, la relazione segreta tra la LLHR e il Consiglio di transizione è molto più di una questione di conflitto di interessi. E’ una questione di giustizia e di manipolazione.

Chi è Sliman Bouchuiguir?

Sliman Bouchuguir è una figura sconosciuta alla maggioranza, ma è autore di una tesi di dottorato che è stato ampiamente citata e utilizzata negli ambienti strategici negli Stati Uniti. Questa tesi è stata pubblicata nel 1979 come libro, l’uso del petrolio come arma politica: un caso di studio sull’embargo petrolifero arabo del 1973 (The Use of Oil as a Political Weapon: A Case Study of the 1973 Arab oil Embargo). La tesi riguarda l’uso del petrolio come arma economica da parte degli arabi, ma può essere facilmente applicata ai russi, agli iraniani, ai venezuelani e ad altri. Esamina lo sviluppo economico e la guerra economica, e può essere applicato anche a vaste regioni, tra cui tutta l’Africa.

Le tesi analitiche di Bouchuguir riflettono una importante linea di pensiero a Washington, così come Londra e Tel Aviv. E’ sia l’incarnazione di una preesistente mentalità, che comprende gli argomenti del Consigliere alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti George F. Kennan, nel mantenere una posizione di disparità attraverso una costante e multiforme guerra tra gli USA e i loro alleati da una parte, e il resto del mondo, dall’altro. La tesi può essere tracciata per impedire che gli arabi, o altri, diventino una potenza economica o una minaccia. In termini strategici, le economie rivali sono dipinte come delle minacce e come “armi”. Questo ha connotazioni gravi.

Inoltre, Bouchuiguir ha svolto la sua tesi presso la George Washington University, sotto Bernard Reich. Reich è un politologo e professore di relazioni internazionali. Ha lavorato e ricoperto incarichi in posti come il Defense Intelligence College, la United States Air Force Special Operations School, il Marine Corps War College, e il Centro Siloe dell’Università di Tel Aviv. Viene consultato sul Medio Oriente dal Foreign Service Institute del Dipartimento di Stato USA, e ha ricevuto borse di studio da Defense Research Academic Research Support Program e dal German Marshal Fund. Reich è stato anche, o è attualmente, nelle redazioni di riviste come Israel Affairs (dal 1994), Terrorism: An International Journal (1987-1994), e The New Middle East (1971-1973).

E’ anche chiaro che Reich è legato agli interessi israeliani. Ha anche scritto un libro sul rapporto speciale tra Stati Uniti e Israele. E’ stato anche un sostenitore del “Nuovo Medio Oriente”, che sarebbe favorevole a Israele. Questo include un’attenta valutazione del Nord Africa. Il suo lavoro si è concentrato anche sull’interfaccia strategico tra l’Unione Sovietica e il Medio Oriente, e anche sulla politica israeliana nel continente africano.
E’ chiaro il motivo per cui Bouchuiguir ha avuto Reich per la supervisione della sua tesi. Il 23 ottobre 1973, Reich testimoniò al Congresso degli Stati Uniti. La testimonianza è stata nominata “L’impatto della guerra d’ottobre in Medio Oriente” ed è chiaramente legata all’embargo del petrolio del 1973, e all’obiettivo di Washington di voler anticipare o gestire tutti gli eventi simili in futuro. C’è da chiedersi, quanto Bouchuiguir è influenzato da Reich, e quanto Bouchuiguir sposa le stesse idee strategiche di Reich?

Il “Nuovo Nord Africa” e la “Nuova Africa” – Più del solo “Nuovo Medio Oriente

Una “nuova Africa” è in preparazione, che avrà i suoi confini ulteriormente sottolineati nel sangue, come in passato. L’amministrazione Obama e i suoi alleati hanno aperto la porta per una nuova invasione dell’Africa. L’United States Africa Command (AFRICOM) ha aperto le salve della guerra attraverso Operazione Alba dell’Odissea, prima che la guerra in Libia fosse trasferita all’Operazione della NATO ‘Unified Protector‘.

Gli Stati Uniti hanno usato la NATO per continuare l’occupazione post-seconda guerra mondiale dell’Europa. Sarà ora possibile utilizzare AFRICOM per occupare l’Africa e creare una NATO africana. E’ chiaro che gli USA vogliono una estesa presenza militare in Libia e in Africa, sotto la maschera delle missioni di aiuto umanitario e della lotta al terrorismo – lo stesso terrorismo che alimenta in Libia e in Africa.

La via all’intervento in Africa è spianata con il pretesto della lotta al terrorismo. Il Generale Carter Ham ha dichiarato: “Se dovessimo lanciare un’operazione umanitaria, come possiamo farlo in modo efficace con il controllo del traffico aereo, gestendo gli aeroporti, [e] questo tipo di attività?” [4] La domanda del Generale Ham è in realtà un passo fatto per modellare la partnership e l’integrazione militari africane, così come le nuove basi, che potrebbero includere l’uso di più droni militari contro la Libia e altri paesi africani. The Washington Post e The Wall Street Journal (WSJ) hanno entrambi messo in chiaro che il Pentagono sta attivamente cercando di stabilire altre basi dei droni in Africa e nela penisola arabica per espandere le sue guerre. [WP] In questo contesto, il comandante di AFRICOM mantiene i legami tra al-Shabaab in Somalia, al-Qaeda nel Maghreb islamico in Nord Africa e il Boko Harem in Nigeria. [6]

La guerra in Libia è una frode

Il Generale Ham ha detto: “Io rimango convinto che se l’ONU non avesse preso questa decisione, gli Stati Uniti non avrebbe preso il comando con un grande supporto, io sono assolutamente convinto che ci sono molte, molte persone oggi a Bengasi, vive, che non lo sarebbero [vive].”[7] Questo non è vero ed è molto lontano dalla realtà. La guerra è costata più vite di quanto non ne avrebbe mai salvato. Ha rovinato un paese e aperto la porta dell’Africa a un progetto neo-coloniale.

Le rivendicazioni della Lega libica per i diritti umani (LLHR) non sono mai state sostenute o verificate da prove. La credibilità delle Nazioni Unite deve essere messa in discussione, così come molte organizzazioni umanitarie e dei diritti umani che hanno praticamente spinto per la guerra. Nella migliore delle ipotesi, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU è un organo irresponsabile, ma ha chiaramente agito al di fuori del dovuto processo legale. Questo modello sembra ora ripetersi contro la Repubblica Araba Siriana, mentre sostiene accuse non verificate fatte da individui e organizzazioni sostenute dalle potenze straniere, cui non importa nulla delle autentiche riforme democratiche e della libertà.

NOTE
[1] United Nations Watch et al., “Urgent Appeal to Stop Atrocities in Libya: Sent by 70 NGOs to the US, EU, and UN”, 21 feb 2011
[2] Physicians for Human Rights, “PHR and Human Rights Groups Call for Immediate Action in Libya”, 22 febbraio 2011
[3] The International Federation for Human Rights (FIDH) and the Libyan League for Human Rights (LLHR), “Massacres in Libya: The international community must urgently,” respond, 21 febbraio 2011
[4] Jim Garamone, “Africa Command Learns from Libya Operations,” American Forces Press Service, 15 settembre 2011
[5] Gregory Miller and Craig Whitlock, “US assembling secret drone bases in Africa, Arabian Peninsula, officials say,” The Washington Post, 20 settembre 2011; Julian E. Barnes, “US Expands Drone Flights to Take Aim at East Africa,” The Wall Street Journal (WSJ), 21 settembre 2011.
[6] Garamone, “Africa Command Learns,” Op. cit.
[7] Ibidem.

ALLEGATO: firmatari della lettera per una urgente azione in Libia
12 febbraio 2011 – Ginevra, Svizzera

1. Hillel C. Neuer, United Nations Watch, Svizzera
2. Dr. Sliman Bouchuiguir, Libyan League for Human Rights, Svizzera
3. Mary Kay Stratis, Victims of Pan Am Flight 103, Inc., USA
4. Carl Gershman, Presidente del National Endowment for Democracy, USA
5. Yang Jianli, Initiatives for China, USA – ex prigioniero di coscienza e sopravvissuto del massacro di piazza Tiananmen
6. Yang Kuanxing, YIbao – scrittore cinese, primo firmatario di Carta 08, il manifesto chiede una riforma politica in Cina
7. Matteo Mecacci, deputato, Partito Radicale Nonviolento, Italia
8. Frank Donaghue, Physicians for Human Rights, USA
9. Nazanin Afshin-Jam, Stop Child Executions, Canada
10. Bhawani Shanker Kusum, Gram Bharati Samiti, India
11. G. Jasper Cummeh, III, Actions for Genuine Democratic Alternatives, Liberia
12. Michel Monod, International Fellowship of Reconciliation, Svizzera
13. Esohe Aghatise, Associazione Iroko Onlus, Italia
14. Harris O. Schoenberg, UN Reform Advocates, USA
15. 15. Myrna Lachenal, World Federation for Mental Health, Svizzera
16. 16. Nguyên Lê Nhân Quyên, Vietnamese League for Human Rights, Svizzera
17. 17. Sylvia G. Iriondo, Mothers and Women against Repression (MAR Por Cuba), USA
18. David Littman, World Union for Progressive Judaism, Svizzera
19. Barrister Festus Okoye, Human Rights Monitor, Nigeria
20. Theodor Rathgeber, Forum Human Rights, Germania
21. Derik Uya Alfred, Kwoto Cultural Center, Juba – Sud Sudan
22. Carlos E Tinoco, Consorcio Desarrollo y Justicia, AC, Venezuela
23. Abdurashid Abdulle Abikar, Center for Youth and Democracy, Somalia
24. Dr. Vanee Meisinger, Pan Pacific and South East Asia Women’s Association, Thailandia
25. Simone Abel, René Cassin, Regno Unito
26. Dr. Francois Ullmann, Ingenieurs du Monde, Svizzera
27. Sr Catherine Waters, Catholic International Education Office, USA
28. Gibreil Hamid, Darfur Peace and Development Centre, Svizzera
29. Nino Sergi, INTERSOS – Humanitarian Aid Organization, Italia
30. Daniel Feng, Foundation for China in the 21st Century
31. Ann Buwalda, Executive Director, Jubilee Campaign, USA
32. Leo Igwe, Nigerian Humanist Movement, Nigeria
33. Chandika Gautam, Nepal International Consumers Union, Nepal
34. Zohra Yusuf, Human Rights Commission of Pakistan, Pakistan
35. Sekou Doumbia, Femmes & Droits Humains, Mali
36. Cyrille Rolande Bechon, Nouveaux Droits de l’Homme, Camerun
37. Zainab Al-Suwaij, American Islamic Congress, USA
38. Valnora Edwin, Campaign for Good Governance, Sierra Leone
39. Patrick Mpedzisi, African Democracy Forum, Sud Africa
40. Phil ya Nangoloh, NamRights, Namibia
41. Jaime Vintimilla, Centro Sobre Derecho y Sociedad (CIDES), Ecuador
42. Tilder Kumichii Ndichia, Gender Empowerment and Development, Camerun
43. Amina Bouayach, Moroccan Organisation for Human Rights, Marocco
44. Abdullahi Mohamoud Nur, CEPID-Horn Africa, Somalia
45. Delly Mawazo Sesete, Resarch Center on Environment, Democracy & Human Rights, Repubblica Democratica del Congo
46. Joseph Rahall, Green Scenery, Sierra Leone
47. Arnold Djuma, Solidarité pour la Promotion Sociale et la Paix, Rwanda
48. Panayote Dimitras, Greek Helsinki Monitor,
49. Carlos E. Ponce, Latina American and Caribbean Network for Democracy, Venezuela
50. Fr. Paul Lansu, Pax Christi International, Belgio
51. Tharsika Pakeerathan, Swiss Council of Eelam Tamils, Svizzera
52. Ibrahima Niang, Commission des Droits Humains du Mouvement Citoyen, Senegal
53. Virginia Swain, Center for Global Community and World Law, USA
54. Dr Yael Danieli, International Society for Traumatic Stress Studies, USA 55. 55. Savita Gokhale, Loksadhana, India
56. Hasan Dheeree, Biland Awdal Organization, Somalia
57. Pacifique Nininahazwe, Forum pour le Renforcement de la Société Civile, Burundi
58. Derik Uya Alfred, Kwoto Cultural Center, Sud Sudan
59. Michel Golubnichy, International Association of Peace Foundations, Russia
60. Edward Ladu Terso, Multi Media Training Center, Sudan
61. Hafiz Mohammed, Justice Africa Sudan, Sudan
62. Sammy Eppel, B’nai B’rith Human Rights Commission, Venezuela
63. Jack Jeffery, International Humanist and Ethical Union, Regno Unito
64. Duy Hoang, Viet Tan, Vietnam
65. Promotion de la Democratie et Protection des Droits Humains, Repubblica Democratica del Congo
66. Radwan A. Masmoudi, Center for the Study of Islam & Democracy, USA
67. María José Zamora Solórzano, Movimiento por Nicaragua, Nicaragua
68. John Suarez, Cuban Democratic Directorate, USA
69. Mohamed Abdul Malek, Libya Watch, Regno Unito
70. Journalists Union of Russia, Russia
71. Sindi Medar-Gould, BAOBAB for Women’s Human Rights, Nigeria
72. Derik Uya Alfred, Kwoto Cultural Centre, Sudan
73. Suor Anne Shaym, Presentation Sisters, Australia
74. Joseph Rahad, Green Scenery, Sierra Leone
75. Fahma Yusuf Essa, Women in Journalism Association, Somalia
76. Hayder Ibrahim Ali, Sudanese Studies Center, Sudan
77. Marcel Claude Kabongo, Good Governance and Human Rights NGO, Repubblica Democratica del Congo
78. Frank Weston, International Multiracial Shared Cultural Organization (IMSCO), USA
79. Fatima Alaoui, Maghrebin Forum for environment and development, Marocco
80. Ted Brooks, Committee for Peace and Development Advocacy, Liberia
81. Felly Fwamba, Cerveau Chrétien, Repubblica Democratica del Congo
82. Jane Rutledge, CIVICUS: World Alliance of Citizen Participation, Sud Africa
83. Ali AlAhmed, The Institute for Gulf Affairs, USA
84. Daniel Ozoukou, Martin Luther King Center for Peace and Social Justice, Costa d’Avorio
85. Dan T. Saryee, Liberia Democratic Institute (LDI), Liberia

Individui
Dr. Frene Ginwala, ex portavoce della South African National Assembly
Filosofo Francis Fukuyama
Mohamed Eljahmi, attivista libico per i diritti umani
Glenn P. Johnson, Jr., Tesoriere, Victims of Pan Am Flight 103, Inc., padre di Beth Ann Johnson, vittima dell’attentato di Lockerbie

Fonte: Don De Bar da UN Watch (vedere nota 1)
Traduzione: Alessandro Lattanzio, SitoAurora

Fonte:Libyan Free Press 27 Settembre 2011

My only wish...a song for Palestinian kids

...from a child to the world:Histamine89



All your armies,
all your fighters
All your tanks,
and all your soldiers
Against a boy holding a stone
Standing there all alone
In his eyes I see the sun
In his smile I see the moon
And I wonder, I only wonder
Who is weak?, and who is strong
Who is right?, and who is wrong
And I wish, I only wish
That the truth has a tongue

Lyrics Information:(Islamic Lyrics)

domenica 25 settembre 2011

HAARP puo' generare Terremoti, Cicloni e forte riscaldamento localizzato. Parola di scienziato

haarp_earthquakes Nonostante qualcuno pensi ancora che la pericolosità di HAARP sia solo una fantasia dei "complottisti", gli scienziati stanno studiando questa struttura.

Lo scienziato Fran De Aquino, Dipartimento di Fisica dell'Università di Stato di Maranhao, S.Luis/MA, Brasile, ha condotto uno studio su HAARP che è comparso in rete in Luglio ed è stato ripreso dal sito Before it's news.

Lo studio si intitola: High-power ELF radiation generated by modulated HF heating of the ionosphere can cause Earthquakes, Cyclones and localized heating (Copyright © 2011 by Fran De Aquino. All Rights Reserved)

Questa è l'introduzione:

The High Frequency Active Auroral Research Program (HAARP) is currently the most important facility used to generate extremely low frequency (ELF) electromagnetic radiation in the ionosphere. In order to produce this ELF radiation the HAARP transmitter radiates a strong beam of high-frequency (HF) waves modulated at ELF. This HF heating modulates the electrons’ temperature in the D region ionosphere and leads to modulated conductivity and a time-varying current which then radiates at the modulation frequency. Recently, the HAARP HF transmitter operated with 3.6GW of effective radiated power modulated at frequency of 2.5Hz. It is shown that high-power ELF radiation generated by HF ionospheric heaters, such as the current HAARP heater, can cause Earthquakes, Cyclones and strong localized heating.

Il Programma di Ricerca Aurorale Attiva con Alta frequenza  (HAARP) è attualmente la struttura più importante usata per generare radiazioni elettromagnetiche di frequenza estremamente bassa (ELF) nella ionosfera. Per produrre questa radiazione ELF il trasmettitore HAARP irradia un potente fascio di onde ad alta frequenza (HF) modulate in ELF (frequenza estremamente bassa). Questo riscaldamento HF modula la temperatura degli elettroni nella regione D della ionosfera e induce una conduttività modulata e una corrente variabile nel tempo che poi si trasmette alla frequenza di modulazione. Recentemente, il trasmettitore HAARP HF ha operato con 3.6GW di potenza irradiata modulata alla frequenza di 2.5Hz. E' dimostrato che le radiazioni ELF ad alta energia generate dai riscaldatori della ionosfera HF, come ad esempio il riscaldatore HAARP, possono causare Terremoti, Cicloni e forte riscaldamento localizzato.

Chi vuole leggere interamente i dettagli scientifici dello studio, puo' trovarlo quì (PDF)

lunedì 19 settembre 2011

Italia declassata: rating del credito abbassato da S & P

WashingtonsBlog

Italia declassata da S & P

S & P ha appena declassato il credito dell'Italia.

Ho lanciato  l'allarme per l'Italia dal 2008.

Il problema si estenderà in quanto nessuno dei problemi fondamentali è stato risolto

Nessuno dei problemi fondamentali economici in Italia o in Europa o altrove sono stati affrontati ... figuriamoci risolti. Quindi il problema si potrà solo estendere.

I problemi finanziari in Italia - e in Europa, e nell'intero mondo - sono stati  in gran parte causati fraudolentemente.

E, come ho notato dal 2008, spostare i debiti fraudolenti delle banche all'interno dei bilanci delle nazioni porta solo a crisi nazionali:

La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) viene spesso chiamata "la banca centrale delle banche centrali", in quanto coordina le transazioni tra le banche centrali.

BRI sottolinea in un nuovo rapporto che i pacchetti di salvataggio delle banche hanno trasferito i rischi significativi sul bilancio del governo, che si traduce nel corrispondente ampliamento dei credit default swap sovrani:

La portata e la grandezza dei pacchetti di salvataggio bancari significa anche che i rischi significativi sono stati trasferiti sul bilancio del governo. Questo è stato particolarmente evidente nel mercato dei CDS sovrani coinvolti sia nei grandi salvataggi bancari individuali che nei pacchetti di supporto su larga scala per il settore finanziario, compresi gli Stati Uniti. Mentre questi CDS venivano scambiati di rado prima dell'annuncio dei pacchetti di salvataggio, si sono ampliati improvvisamente alla domanda di protezione del credito, mentre l'ampiezza del corrispondente settore finanziario si è ristretta.

In altre parole, assumendo enormi porzioni del rischio dalle banche che commerciano  in derivati ​​tossici, e spendendo migliaia di miliardi che non hanno, le banche centrali hanno messo i loro paesi a rischio di default.

Come ho scritto nel mese di luglio:

Uno studio di 124 crisi bancarie da parte del Fondo Monetario Internazionale ha scoperto che il sostegno alle banche che fanno solo finta di essere solventi danneggia l'economia:

L'esistente ricerca empirica ha dimostrato che fornire assistenza alle banche e ai loro debitori può essere controproducente, con conseguente aumento delle perdite per le banche, che spesso l'abuso di tolleranza fa correre dei rischi improduttivi a spese del governo. Il risultato tipico della tolleranza è un buco profondo nel patrimonio netto delle banche, paralizzanti oneri fiscali per finanziare salvataggi bancari, e anche contrazione dell'offerta di credito e  declino economico più di quanto non sarebbe avvenuto in assenza di tolleranza.

Un'analisi che attraversa tutti i paesi fino ad oggi mostra anche che le misure di politica compiacente (come il consistente supporto di liquidità, l'esplicita garanzia statale sulle passività delle istituzioni finanziarie e la tolleranza delle regole prudenziali) tendono ad essere fiscalmente costose e che queste politiche particolari non necessariamente accelerano la velocità della ripresa economica.

***

Troppo spesso, le banche centrali privilegiano la stabilità rispetto al costo nel fervore della fase di contenimento: in tal caso, esse possono anche concedere troppo liberamente prestiti a una banca in crisi di liquidità che quasi certamente si dimostrerà in ogni caso insolvente. Inoltre, la chiusura di una banca non vitale viene spesso ritardata per troppo tempo, anche quando ci sono chiari segni di insolvenza (Lindgren, 2003). Dal momento che la chiusura della banca trova molti ostacoli, si tende a fare affidamento invece sulle garanzie della copertura del governo che, se la posizione fiscale e politica del governo le rende credibili, sono in grado di funzionare anche se a costo di porre l'onere sul bilancio, tipicamente restringendo la prestazione futura di necessari servizi pubblici.

Ora, Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia e  molti altri paesi europei - così come gli Stati Uniti e Giappone - si trovano ad affrontare gravi crisi del debito. Non siamo più ricchi abbastanza da sostenere il salvataggio delle boriose banche.

Fonte WashingtonsBlog 20 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

domenica 18 settembre 2011

Crisi del debito false flag: Le Banche vogliono una Dittatura mondiale

La Crisi del debito UE viene utilizzata per consolidare il controllo politico

"Se la zona euro dovesse dividersi, è difficile immaginare che anche l'Unione Europea non si dividerà. E' difficile immaginare che l'Europa possa essere più al sicuro di adesso senza l'Unione Europea.."
- Il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowski ( AP )

Eric Blair
Activist Post

Ahh sì. La paura viene esagerata mentre un'altra "crisi" viene usata nel tentativo di consolidare il potere politico. Questa antica tattica consolidata nel tempo sembra che  ora abbia trovato la spinta decisiva in Europa mentre i leader finanziari e i presidenti chiedono  gli Stati Uniti d'Europa per evitare il collasso.

Il messaggio arriva chiaramente dall'establishment: formare un'unione politica ed economica più centralizzata, altrimenti soffrirete.

Purtroppo, non è una previsione, ma una promessa.

È diventato evidente che questo è stato il piano per tutto il tempo. "Se si dispone di un'unione monetaria, certamente c'è bisogno anche di più requisiti per una unione economica e politica. Questo era chiaro fin dall'inizio, quando abbiamo iniziato questo progetto circa 10, 15 anni fa", ha detto il ministro delle finanze lussemburghese Frieden.

Tuttavia, molte nazioni non sono state così pronte a rinunciare alla loro sovranità e all'indipendenza economica. Pertanto, una buona crisi è necessaria, seguita da un coro coordinato di esperti per influenzare l'opinione pubblica e la politica.

All'inizio di questo mese l'ex cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder, ha preparato il terreno per una soluzione chiedendo gli Stati Uniti d'Europa . "L'attuale crisi rende inesorabilmente chiaro che non possiamo avere uno spazio monetario comune senza una comune politica fiscale, economica e sociale". Ha aggiunto: "Dovremo rinunciare alla sovranità nazionale. A partire dalla Commissione Europea, dovremmo costituire un governo che dovrebbe essere controllato dal Parlamento Europeo. E questo significa gli Stati Uniti d'Europa..."

Il nuovo capo del FMI, Christine Lagarde, ha avvertito che le economie sviluppate sono entrate in una "nuova fase pericolosa" a causa di un "circolo vizioso" di crescita economica debole e fiacca leadership politica. Cantare la stessa musica. Lagarde raccomanda una soluzione collettiva: "Senza un'azione collettiva, audace, vi è un rischio reale che le principali economie scivolino indietro invece di andare avanti." Tra l'altro, il debito non è stato menzionato come parte del problema.

George Soros ha recentemente affermato che un tesoro europeo è necessario per evitare una depressione. Soros ha avvertito: "Anche se una catastrofe può essere evitata, una cosa è certa:.. La pressione per ridurre i disavanzi spingerà la zona euro in una recessione prolungata che avrà incalcolabili conseguenze politiche" Senza lasciare spazio alla discussione,  Soros afferma, "Non c'è alternativa, se non dare alla luce l'ingrediente mancante: un tesoro europeo con il potere di tassare e, quindi, di chiedere un prestito".

Il segretario al Tesoro Usa, Geithner, non ha pubblicamente appoggiato la politica, ma esige un'"azione più forte". Geithner sta anche inviando sonore richieste di una maggiore unità : "Quello che è molto dannoso non è solo vedere le divisioni nel dibattito sulla strategia in Europa, ma il conflitto in corso tra paesi e la Banca Centrale [europea]". In altre parole, le singole nazioni e la Banca centrale europea devono unire le politiche.

E la Federal Reserve continua a fare la sua parte per sostenere la Banca Centrale Europea per prevenire il contagio globale, mentre vengono coordinate queste politiche. Come riferisce il Washington Post, "Preoccupato che una crisi del debito in aumento in Europa potrebbe influenzare  l'economia globale, la Federal Reserve, Giovedi,  ha aperto il suo caveau alle banche centrali di altri paesi nel tentativo di scongiurare una paralizzante scarsità di dollari". Nessuna cifra di dollari è stata fissata per questi scambi monetari a breve termine,  ma dopo le prime decine di migliaia di miliardi, che importa?

Così, gli autori della cosiddetta crisi stanno parlando con una sola voce per evitare il disastro; Dateci un maggiore controllo sulla fiscalità e sulla politica e noi provvederemo a mantenere la miseria ai livelli attuali. Anche se la crisi finanziaria è stata realizzata appositamente per questa presa di potere, la minaccia del crollo resta molto reale perchè le banche possono spegnere le luci ogni volta che vogliono. Se le minacce non riusciranno a raggiungere tutte le nazioni dissenzienti nel gregge, manterranno semplicemente le loro promesse di dare un giro di vite al rapporto debito/austerità fino a quando il torturato non acconsentirà alle loro richieste. Questo ciclo evidente deve essere interrotto a meno che le nazioni europee preferiscano una dittatura globale, come descritto da Nigel Farage durante un recente dibattito del Parlamento europeo:


Ci sarà una rivoluzione per mantenere la sovranità, oppure i bankster otterranno il controllo politico a lungo cercato?

Fonte Activist Post 17 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

venerdì 16 settembre 2011

Cameron e Sarkozy vanno in Libia per incontrare al-Qaeda

di Kurt Nimmo
Infowars.com

  

Il PM britannico David Cameron e il Presidente francese Nicolas Sarkozy sono arrivati a Tripoli, in Libia , Giovedi, e si sono impegnati a fornire supporto militare, politico ed economico ad al-Qaeda.

Il New York Times, tuttavia, non menziona il fatto che al-Qaeda fa parte della nuova leadership della Libia. Il quotidiano si concentra invece sui "libici esultanti che lodano il ruolo [di Cameron e Sarkozy] nell'allontanare l'ex dittatore libico dal potere", mentre nulla dice sul prezzo che i libici hanno dovuto pagare .

Sarkozy e Cameron hanno detto che i bombardamenti NATO continueranno fino a quando i libici resisteranno all'invasione del loro paese da parte dell'elite globale. Hanno commentato durante una conferenza stampa con al-Qaeda:

Stavano parlando ad una conferenza stampa insieme a Mustafa Abdel Jalil, il capo dell'amministrazione provvisoria istituita dagli insorti, e a Mahmoud Jibril, il primo ministro de facto dei ribelli che ha detto che i ribelli hanno ancora bisogno della  "protezione della NATO per i nostri civili."

Jalil è della tribù Haribi nel nord-est della Libia. E ' legato ad al-Qaeda . Molte delle risorse della CIA in Afghanistan durante la guerra contro l'Unione Sovietica venivano dalla Libia e si sarebbero poi fuse con al-Qaeda. Ayman al-Zawahiri ha dato al Gruppo Combattente Islamico Libico (LIFG) la sua personale approvazione e l' LIFG si è unito ufficialmente al gruppo nel 2007. Uno studio di West Point ha rivelato l'intimità tra i libici e al-Qaeda in Iraq, presunto responsabile della morte di truppe di occupazione statunitensi.

Dietro Abdel-Jalil e Mahmoud Jibril c'è Abdelhakim Belhaj, il fondatore del LIFG. "Quasi per caso, tutti gli alti comandanti militari dei ribelli appartengono al LIFG", scrive Pepe Escobar . Belhaj, un devoto jihadista di al-Qaeda, è considerato il più importante comandante militare libico.

"Questa è stata la vostra rivoluzione, non la nostra rivoluzione", Cameron ha detto ad al-Qaeda.

Il New York Times e il resto dei media dell'establishment stanno facendo gli straordinari per rappresentare il Consiglio nazionale di transizione e  al-Qaeda come eroi e legittimi governanti della Libia. I media aziendali hanno dedicato ben poco spazio al fatto che i ribelli della NATO sono razzisti assassini .

Cameron e Sarkozy non sono arrivati ​​a Tripoli solo per fare un mucchio di lodi ad al-Qaeda - hanno fatto visita al fine di promuovere gli affari: il business dei banchieri e delle multinazionali.

Il viaggio, secondo il New York Times, "era anche parte di un'importante gara di entrambi i leader per promoversi come vincenti e  vigorosi campioni di  democrazia visto che il fior fiore delle loro aziende si contendono le opportunità nella Libia post-Gheddafi."

I globalisti preferiscono che il loro dominio conquistato sia governato dai severi e violenti Wahhabisti sunniti o da altri stupidi fanatici, come era in Afghanistan prima che gli Usa decidessero di invadere il paese e rovesciare i loro ex partner, i Talebani creati dalla CIA e dall'ISI.

Il Dipartimento di Stato americano non ha trovato "niente da ridire", quando i Talebani hanno preso il paese a metà degli anni '90 dopo che i sovietici sono fuggiti.

"I Talebani probabilmente diventeranno come i Sauditi. Ci saranno Aramco [il consorzio di compagnie petrolifere che controllava il petrolio saudita], oleodotti, un emiro, nessun parlamento e un sacco di leggi della sharia. Possiamo convivere con questo,"  ha detto un diplomatico Usa nel 1997.

Come al-Qaeda in Afghanistan, la variante in Libia diventerà probabilmente un altro nemico in breve tempo e ci verrà detto che dobbiamo sprecare altri miliardi di dollari - e altre donne e bambini massacrati - perchè i malvagi complottano  contro gli amanti della libertà.

Fonte Prison Planet 15 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

giovedì 15 settembre 2011

Le Banche dall'Inferno stanno distruggendo la civiltà occidentale

Saman Mohammadi
The Excavator

Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.

banks from hell Mentre ci dirigiamo verso il crollo del 2011, il collasso economico e politico di ogni nazione in Occidente sta avvenendo esattamente secondo i piani. Il destino dell'Occidente viene determinato nelle ombre della storia da parte delle banche dall'inferno che gestiscono l'America e l'Unione europea.

Una volta che la verità sulla crisi economica globale sarà pienamente compresa dai popoli delle nazioni, ci saranno non solo rivolte per le strade e i negozi saranno bruciati, ma anche catastrofi politiche, rivoluzioni, impiccagioni pubbliche dei leader politici, e una sofferenza insopportabile.

La verità è che i paesi in Europa e altrove non vengono salvati, essi vengono ridotti in schiavitù attraverso il debito da una classe internazionale di banchieri ladri e banditi protetti dai governi che controllano il FMI, la Banca Mondiale, la Federal Reserve Bank, ed altre banche a gestione privata.

Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.

I banchieri dall'inferno stanno lavorando ad un grande progetto politico, che è quello di utilizzare le moderne tecnologie e  conoscenze scientifiche per creare una nuova Babilonia su scala globale, sulle rovine della civiltà occidentale e dell'America.

Quando il colpo finale contro lo Stato nazione e la libertà occidentale sarà inferto dai banchieri criminali e dalle società multinazionali, saranno scavate fosse comuni e saranno utilizzati campi di detenzione per i prigionieri politici.

Le nazioni che si oppongono all'autoritario nuovo ordine mondiale, vengono diffamate  in qualsiasi forma dalla stampa internazionale. L'Iran viene chiamata la nuova Germania nazista perchè resiste agli obiettivi egemonici del nuovo ordine mondiale in Medio Oriente.

E, ultimamente, la Germania è stata indicata come il Quarto Reich perché il suo popolo esercita i suoi diritti democratici e si rifiuta di dare altro denaro alla totalitaria Unione Europea e alle corrotte banche internazionali.

La giornalista irlandese/australiana Jane Burgermeister dice che il popolo della Germania è in rivolta contro l'Unione europea, perché non vuole essere saccheggiato e distrutto dalle banche come la Grecia e altre nazioni europee. Burgermeister ha scritto il 6 settembre nel suo articolo, "Fine partita Per l'Euro: i legislatori tedeschi si ribellano mentre l'opinione pubblica si oppone ad altri salvataggi bancari":

L'opinione pubblica tedesca e molte delle élite del paese, compresi gli organismi rappresentativi delle imprese manifatturiere, si oppongono ad ulteriori salvataggi delle banche sulla base del fatto che esse impongono giganteschi debiti bancari ai contribuenti, rovinando le finanze pubbliche e distruggendo l'economia reale.

Un nuovo sondaggio mostra che il 90% delle persone ora si oppone ai piani di un nuovo finanziamento, perché il salvataggio della zona euro non aiuta a risolvere il problema del debito. L'85% ha dichiarato che le banche dovrebbero essere costrette ad accusare il colpo se un paese diventa insolvente.

E' bello vedere che la Germania si è fatta carico del proprio destino. Tutte le nazioni devono fare altrettanto perché il sogno totalitario di un nuovo ordine mondiale  dittatoriale che è al centro dell'agenda globale delle banche sarà il peggior incubo dell'umanità.

Il poeta americano Ezra Pound divideva le banche  in due categorie: le banche dall'inferno che praticano l'usura e creano incubi per le nazioni, e le banche dal paradiso che non praticano l'usura, ma invece prestano denaro in modo che le imprese possano funzionare normalmente e possano fare un gran lavoro. Pound ha detto:

"Esistono due tipi di banche: il Monte dei Paschi e i diavoli.

Le banche costruite per la  beneficenza, per la ricostruzione, e le banche create per far leva sul popolo "(Pound: Selected Prose; Pg. 176)..

Il Monte dei Paschi di Siena , la più antica banca esistente al mondo, è stata creata nel 1472 dai Magistrati della Repubblica di Siena e non consentiva la pratica dell'usura. E' stato ormai comunemente compreso nella seconda Età dei Lumi occidentale che l'usura è una tassa sul popolo, sul governo e sugli affari che viene incassata da corrotti banchieri privati ​​che controllano le banche centrali private e creano denaro dal nulla.

Pound ha detto che il monopolio del credito è stato la base di tutte le altre operazioni monopoliste che affondano le nazioni e privano le persone della ricchezza, scrivendo:

"I vari monopoli, che culmineranno con il monopolio della moneta stessa, chiave di tutti gli altri monopoli, erano e sono, monopoli di sfruttatori". (Pound:. Selected Prose, Pg 176).

Quello che inseguono gli insidiosi banchieri di Londra e New York non è il denaro, ma il monopolio politico sulla storia e sull'umanità. La loro grande passione è il potere, e il loro più grande strumento di guerra è il debito.

Quando le bombe cadono sulle nazioni le persone possono sentire e vedere che sono in guerra e chiedere vendetta contro gli autori della violenza. Ma quando viene usato il debito contro una nazione, i politici comprati tacciono e ci vogliono generazioni prima che la popolazione si risvegli dal suo sonno.

L'America è stata conquistata da quest'arma silenziosa chiamata debito dopo che il nemico subdolo ha sequestrato la sovranità finanziaria degli Stati Uniti nel 1913. I banchieri hanno rovesciato il sistema costituzionale bancario che i padri fondatori avevano  istituito dopo la vittoria contro l'Impero Britannico e lo hanno sostituito con la definitiva banca dall'inferno, la privata Federal Reserve Bank.

Pound ha detto che la banche dall'inferno sono sanguisughe e predatori che trattano gli esseri umani come riserva di sangue da utilizzare e succhiare. Egli ha scritto:

"Le banche sono l'inferno, da quanto ci riporta la documentazione, hanno avuto inizio come bande di creditori, associate per strangolare fino all'ultima oncia di profitto dei loro debitori". (Pound:. Selected Prose, Pg 270).

Anche altri poeti hanno gettato i banchieri usurai nella stessa luce oscura e hanno confrontato il banchiere al diavolo. Il poeta tedesco Goethe ha diffidato dall'uso della carta moneta. Nel suo libro, Gli Studi Scientifici, ha detto:

"Ci sono diversi tipi di denaro: oro, argento e monete di rame, o carta moneta. Le monete sono terribilmente reali, la carta moneta è solo convenzione.". (Goethe:.... Gli studi scientifici Editori Suhrkamp 1988 New York, pubblicato e tradotto da Douglas Miller Pg 26..).

Douglas Miller, l'editore e traduttore in inglese de Gli studi scientifici di Goethe, ha scritto:

"Le opinioni negative di Goethe sulla carta moneta si riflettono nella parte II del Faust, dove Mefistofele convince l'imperatore a introdurre la carta moneta basata sul valore di un tesoro sepolto da scoprire. Questo piano si rivelerà più tardi rovinoso per l'impero." (Pag. 322).

Goethe creò Mefistofele, che impersona il diavolo nel suo lavoro teatrale Faust, il venditore di carta moneta. Il punto  è che fare soldi dal nulla, supportandolo con nulla, e prestarlo alle persone con gli interessi è male.

I diavoli del sistema bancario occidentale convinsero il Faust d'America, il presidente Woodrow Wilson, a far approvare il Federal Reserve Act nel 1913 e a segnare con una firma  il destino del suo paese.

Fin dal 1913, l'America è stata sotto l'incantesimo del male e trascinata nel buio. L'epoca dal 1913 ad oggi deve essere ricordata come l'età dell'Inferno, che ha incluso due guerre mondiali non necessarie, inutili depressioni economiche, e una sofferenza di massa inutile.

Ma questa lunga era di oscurità e ignoranza collettiva sta finendo. L'America è sveglia dopo essere stata messa a dormire per un secolo. Le menzogne ​​e gli  inganni su cui si fonda il Sistema della Federal Reserve si stanno sgretolando in polvere.

Alan Greenspan, Ben Bernanke, e gli altri servitori di Satana hanno perso il loro fascino sulla psiche americana e sul sistema bancario globale. Le loro malefiche politiche economiche progettate per portare benefici ai pochi associati a spese dei molti ignoranti non possono più essere camuffate come buone.

Alex Jones ha dato un importante messaggio sul suo programma radiofonico il 13 settembre 2011, dicendo:

Siamo in grado di sconfiggere questo male. E abbiamo intenzione di sconfiggerlo raggiungendo gli impostori, i burocrati, i tecnici del sistema. E chiedendo loro, 'Vi piace il modo in cui stanno andando le cose? Pensate che una cultura della menzogna sia sostenibile? E' questo quello che volete per i vostri figli?'

In questo periodo della storia, il messaggio di libertà economica e saggezza politica raggiunge la casa di ogni individuo, ogni famiglia e ogni nazione.

Quante più persone si rendono conto che le nostre società sono schiavizzate con l'arma del debito e delle crisi economiche che non abbiamo creato noi, ma i banchieri del male, la chiamata alla rivoluzione contro il sistema bancario attuale crescerà.

Se il male della Federal Reserve Bank e dell'intero sistema bancario che si basa sull'usura e sul falso debito non sarà distrutto come la schiavitù africana in America, allora l'umanità non sarà in grado di nutrire gli affamati e dare una casa ai senzatetto.

Dobbiamo sostituire le banche dall'inferno che hanno portato la povertà e la distruzione nel mondo con le banche dal paradiso per dare al mondo la prosperità e la libertà.

Fonte: The Excavator 14 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com

lunedì 12 settembre 2011

11 Settembre, il Piano continua - Il PNAC non è morto, si è solo riciclato

La manipolazione del clima e la costruzione dello scudo spaziale non sono meno gravi della caduta delle Twin Towers- Molto presto, sarà troppo tardi

di Anna Moffa
pnac Ogni volta che i media mainstream mandano in onda un servizio che, in qualche modo, avanza dubbi sulla versione ufficiale dei fatti dell'11/9, quelli che non credono alla versione ufficiale vengono indotti a pensare che, forse, qualcuno comincia a capire e che ora, in fondo, dobbiamo solo continuare a denunciare e cercare di metterci di traverso sul cammino di questa guerra permanente che sta insanguinando il mondo.

E' giustissimo continuare a denunciare le contraddizioni della versione ufficiale sui fatti dell''11/9 ma penso anche che qualunque "rivelazione" da parte dei media sia solo un'operazione di distrazione e che mentre le persone si dividono sull'11/9, tra speranze e sconfitte, il piano completo di quelli che sono dietro agli eventi (chiunque essi siano) sta procedendo senza intoppi. Forse noi, o i nostri figli, ce ne renderemo conto alla prossima catastrofe.

Subito dopo i fatti dell'11 settembre, quando esimi analisti iniziarono a cogliere tutte le contraddizioni della versione ufficiale, veniva spesso citato il PNAC (Project for the New American Century) un think tank che, nel 2000, sentendo prossima la vittoria dei neo-conservatori alle future elezioni del 2001, redasse un documento dal titolo "Rebuilding America's Defenses: Strategy, Forces and Resources for the New Century" nel quale, alla sezione intitolata "Creating Tomorrow's Dominant Force",  si auspicava l'avvento di una "New Pearl Harbor".

Questo, naturalmente, fece capire a molti di noi che alcuni piani, forse, erano già stati programmati ben prima della fatidica data.

Quel documento, però, andrebbe letto interamente per capire che, finora, tutto il progetto di ricostruzione delle difese americane è stato rispettato e, grazie alla NATO che fa gli interessi del complesso militare industriale, sta procedendo secondo i piani.

Io credo che i fatti dell'11/9 siano serviti solo a galvanizzare l'attenzione del pubblico. Il resto del piano continua, la sua realizzazione sarà molto lunga e il piano sarà completato, ragionevolmente, entro il 2020-2025.

Essenzialmente, secondo il PNAC, l'America, per il suo piano di dominio, aveva bisogno di:

  • Riposizionare le forze in modo permanente nel Sud Europa, Sud-Est asiatico e Medio Oriente;
  • Modernizzare le forze statunitensi, incluso il miglioramento dei nostri aerei da combattimento, sottomarini, e della capacità delle flotte di superficie;
  • Sviluppare e implementare un sistema globale di difesa missilistica, e sviluppare un dominio strategico dello spazio;
  • Controllare 'Le parti comuni internazionali' dello spazio e del cyberspazio;
  • Aumentare la spesa per la difesa ad un minimo di 3,8 per cento del prodotto interno lordo, rispetto al 3 per cento.

Riguardo a questo, cosa sta facendo l'America? Sta applicando, letteralmente, questo piano.

Come va rivelando da anni Rick Rozoff del sito Stop NATO, insieme ad altri, anche nell'ultima intervista, l'Iniziativa di Difesa Strategica della NATO prevede tutto un apparato di armi e di sistemi, in mare, a terra e nello spazio per l'attuazione del cosiddetto scudo spaziale nell'ambito del programma "Guerre Stellari", utile per avere il dominio completo. Di questo abbiamo già parlato in questo blog.

Tutti i particolari per la costruzione di un avanzatissimo sistema di armi, altamente tecnologico, è in un documento militare che si intitola Air Force 2025.
In questo documento c'è il famoso Capitolo 15 (vol.3), intitolato: Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025 che inizia così:

What Do We Mean by "Weather-modification"?

Today, weather-modification is the alteration of weather phenomena over a limited area for a limited period of time.
Within the next three decades, the concept of weather-modification could expand to include the ability to shape weather patterns by influencing their determining factors. Achieving such a highly accurate and reasonably precise weather-modification capability in the next 30 years will require overcoming some challenging but not insurmountable technological and legal hurdles.

Che cosa intendiamo con l'espressione "Modificazione del clima"?
Oggi, la modificazione del clima è l'alterazione dei fenomeni meteorologici su un'area limitata per un periodo limitato di tempo. Entro i prossimi tre decenni, il concetto di modificazione del clima potrebbe espandersi per includere la capacità di plasmare gli andamenti meteorologici, influenzando i fattori che li determinano. Per raggiungere una tale capacità di modificare il clima con grande accuratezza e ragionevole precisione nei prossimi 30 anni sarà necessario superare alcuni ostacoli impegnativi, ma non insormontabili, tecnologici e legali.

Il Capitolo 4, di quest'ultimo documento, è intitolato:

Communications Dominance via Ionospheric Modification e inzia così:

Modification of the ionosphere to enhance or disrupt communications has recently become the subject of active research.

La modifica della ionosfera per migliorare  o disturbare le comunicazioni è recentemente diventata oggetto di ricerca attiva.

Per non parlare di un documento governativo americano, rilasciato il 30 Maggio 2000, che rispecchia le idee del PNAC e che si intitola Joint Vision 2020 e mette l'accento sulla dottrina denominata "Full Spectrum Dominance" Questa politica dovrebbe permettere all'America di diventare la forza dominante nel mondo.

Chiunque abbia letto documenti ufficiali e non che riguardano questi argomenti sa che queste cose si stanno verificando e che certe intenzioni sono ancora vive.  Dunque, non è finita con la "New Pearl Harbor".

Il PNAC non è morto, si è solo riciclato, e il  suo ex presidente William Kristol si è fatto sentire almeno un paio di volte, in questi ultimi tempi, per sollecitare la missione in Libia  e per suggerire i prossimi passi per la Siria.  Il nome di William Kristoll è in fondo al documento "Rebuilding America's Defenses: Strategy, Forces and Resources for the New Century"

Dove sono i pacifisti, gli ambientalisti e tutti gli altri, di fronte a questa devastante militarizzazione dello spazio e di ogni altro angolo dell'universo mondo, nonchè della cosiddetta scienza? Tanti anni fa si parlava molto della ricerca "duale", adesso le priorità sono cambiate? No, semplicemente non fa comodo ad alcuni

Il prof. Chossudovsky nell'articolo Verso uno scenario di III Guerra Mondiale? Il ruolo di Israele nell'innescare un attacco all'Iran scrive:

Stato di avanzamento degli armamenti: “Guerra resa Possible attraverso nuove tecnologie”

Il Progetto per un Nuovo Secolo Americano del 2000 (PNAC) intitolato Ricostruire le Difese dell’America, ha delineato il mandato dei militari americani in termini di Guerre su larga scala, per essere condotte simultaneamente in diverse regioni del mondo:

“Combattere e conquistare decisamente multipli, simultanei teatri di guerra”.

Tale formulazione equivale ad una guerra globale di conquista da parte di un’unica superpotenza imperiale. Il documento PNAC viene chiamato anche la “rivoluzione negli affari militari”, per la trasformazione delle forze da sfruttare, vale a dire l’attuazione della “guerra resa possibile grazie alle nuove tecnologie”. (Vedere il progetto per un nuovo secolo americano, Ricostruire le Difese dell’ America Washington DC, settembre 2000, pdf). Quest’ultima consiste nello sviluppare e perfezionare lo stato dell’arte globale di una macchina per uccidere basata su un arsenale di nuove armi sofisticate, che alla fine potrebbero sostituire i modelli esistenti.

Questo nuovo sistema di avanzatissime armi non fa paura a nessuno? Quelli che ora restano in silenzio, che cosa faranno quando sentiranno la tempesta proprio sopra la loro testa?

In tutto questo piano i politici sono solo burattini ma alcuni continuano a prendersela con le persone sbagliate

Perchè l'elite dovrebbe cambiare programma se la gente si fa distrarre così bene, non legge, e non si accorge di niente?